MINNESOTA TIMBERWOLVES - CHICAGO BULLS 122-104

Minnesota vince e conquista il terzo posto ad ovest, seppur sia scossa ancora dall'infortunio occorso ieri a Jimmy Butler. Chicago mette in mostra i suoi gioiellini, ex da queste parte (Dunn e LaVine), fa partire in quintetto Felicio e Nwaba e tiene botta agli avversari per tutto il primo tempo. Senza Butler, Wiggins e Towns devono compiere quel passo per diventare definitivamente campioni, Crawford e Gibson invece rivestono il ruolo di portatori d'acqua d'eccellenza alle due stelle. Partenza sprint di Minnie che vola subito sul 14-6, ma i Bulls intendono giocarsela al Target Center e rispondono con i canestri di un buon LaVine. 31-24 alla prima pausa, gli ospiti poi nel secondo quarto approfittano della pessima difesa dei Lupi e con Nwaba compiono il sorpasso sul 48-47. Proprio l'ex, lo schiacciatore Zach e Wiggins inscenano un bel duello, si scambiano canestri ed il punteggio resta altino. Meglio gli attacchi che le difese, senza dubbio. Alla pausa lunga, +2 Bulls (62-60). Gli ospiti hanno in Markkanen un fantasma, Towns quasi deleterio specie in difesa, e Chicago, senza strafare, chiudono in vantaggio anche al 36' prima di subire la sfuriata del veterano Crawford. Le sue triple chiudono la gara, Minnie confeziona un break di 16-3 ad inizio ultimo quarto, con Towns che finalmente rimette le cose a posto almeno in attacco. Chicago, in affanno nelle ultime battute, non può fare nulla per evitare una sconfitta, tutto sommato immeritata.

Minnesota Timberwolves: Teague 25 punti, Wiggins 23, Towns 22. Rimbalzi: Towns 13. Assist: Teague 7. 
Chicago Bulls: LaVine 21, Portis 15, Nwaba 14. Rimbalzi: Nwaba 9. Assist: LaVine 7. 

PHILADELPHIA 76ERS - ORLANDO MAGIC 116-105

I 76ers si sbarazzano senza troppi problemi dei Magic ed inanellano la nona vittoria consecutiva. Il vento è veramente cambiato nella città dell'Amore Fraterno, lo si capisce perchè Philly non metteva insieme nove W di fila dall'anno 2009. Buona la prova di Belinelli che sembra sempre più a proprio agio negli schemi offensivi di coach Brown. L’azzurro resta sul parquet per 27’ e mette a referto 15 punti, un'arma in più per la squadra in questo finale di stagione e nei playoff (a Philly incrociano le dita). Partono lenti i padroni di casa, svogliati, tanti i turnovers e Gordon e Vucevic ne approfittano. Poi però appena Embiid sale di giri, la musica cambia di botto. Ne viene fuori così un parziale di 21-3 che incanala il match sui binari preferiti dai 76ers, che riescono a toccare e scollinare anche i venti punti di vantaggio. Non basta ad Orlando un Gordon vivace, ed un Vucevic che comunque fa la voce grossa sotto i tabelloni, Philadelphia è troppo superiore e va alla pausa lunga avanti 58-40. La second unit dei 76ers è brava a rispedire al mittente, nel cuore del terzo quarto, i tentativi di rimonta dei viaggianti, Fournier prova a prendersi la squadra sulle spalle, ma poi viene sommerso dall'immenso talento di Philly. Simmons accende il Wells Fargo Center con un paio di canestri stupendi. Comunque, i Magic provano a spaventare Philadelphia nei minuti finali del match. La squadra della Florida arriva al -9 a 50’’ dalla sirena ma dalla lunetta Philadelphia chiude definitivamente i conti, andandosi a prendere una vittoria importante in ottica post-season.

Philadelphia 76ers - Embiid 28, Simmons 17, Redick 16. Rimbalzi: Embiid 14. Assist: Simmons 7. 
Orlando Magic - Gordon 20, Fournier 16, Vucevic 15. Rimbalzi: Vucevic 9. Assist: Gordon 7.