L'infortunio di DeMarcus Cousins ha cambiato la stagione dei New Orleans Pelicans. Ad affermarlo, non solo uno dei tanti addetti ai lavori o analisti NBA, bensì Anthony Davis. Il prodotto da Kentucky, che pochi giorni fa ha reso omaggio al suo compagno di squadra all'All-Star Game di Los Angeles presentandosi in campo con la sua maglia, non ha infatti mancato di sottolineare come l'assenza di Boogie peserà nel prosieguo dell'annata della banda allenata da Alvin Gentry, non solo in regular season ma sopratutto ai playoffs (i Pelicans sono attualmente ottavi a Ovest e contano di consolidare la loro posizione).
Dopo mesi di esperimenti e di alti e bassi, New Orleans era infatti riuscita a trovare un equilibrio, sia difensivo che offensivo, con la coppia formata da Cousins e Davis. Due lunghi puri, in controtendenza rispetto al trend NBA degli ultimi anni, in grado però di variare il loro gioco offensivo, tra tiri da tre, situazioni di alto-basso ben giocate e altri schemi ben orchestrati da coach Gentry. La rottura del tendine d'Achille di Boogie, avvenuta durante gli ultimi secondi della partita vinta contro gli Houston Rockets di Mike D'Antoni, ha invece modificato le prospettive della squadra della Lousiana. Ora spetta ad Anthony Davis caricarsi New Orleans sulle spalle, come già accaduto in passato, mentre il futuro di Cousins è un'incognita: in scadenza di contratto, l'ex lungo dei Sacramento Kings dovrà probabilmente rivedere al ribasso le sue pretese salariali (magari scegliendo anche di andare altrove). Dei rimpianti per quello che poteva essere e che invece non sarà ha parlato appunto Davis, in un'intervista rilasciata a Rachel Nichols di Espn durante il week-end delle stelle: "Saremmo potuti andare avanti ai playoffs - le parole di The Brow - nessuno sarebbe stato in grado di fermarci come doppio lungo. Con Cousins avremmo potuto raggiungere le Finals. Rajon Rondo mi ha detto più volte che noi eravamo i migliori lunghi della lega. Lui sa cosa serve per arrivare al titolo e noi ce l'avevamo".
Davis spiega invece come cambia il suo mondo senza Boogie al suo fianco: "Quando l'ho visto a terra ho capito che la situazione sarebbe tornata a quando lui non era in squadra, con tanti minuti per me e con il peso del mondo sulle mie spalle. Ora devo trascinare la squadra, caricarmela addosso, segnare più o meno quaranta punti a sera per darci una chance di vincere". Per portare New Orleans ai playoffs, Davis racconta di volersi ispirare alla mentalità di Russell Westbrook: "Sì, ho bisogno dell'approccio che ha avuto quando Kevin Durant è andato via. E' semplicemente sceso in campo e ha giocato ogni sera, a volte si è preso anche quaranta tiri, ma ha fatto tutto che era necessario per far vincere la sua squadra. Avrò lo stesso tipo di mentalità. Ma dovremo anche giocare insieme, l'uno per l'altro, con maggiore energia e senso d'urgenza". Basterà per condurre i Pelicans alla postseason nel selvaggio West? "E' una cosa che ho già fatto in passato, ma nessuno ne parla. Penso che possiamo fare di più. Il basket è un gioco di parziali, di cavalcate. Questo potrebbe essere il nostro turno. Non si sa mai, bisogna solo scendere in campo, giocare e vedere cosa succede". Ma AD non chiederà di essere scambiato, vuole rimanere a New Orleans: "A volte capita di pensarci, perchè non si vuole continuare sulla stessa strada. Ma, ancora una volta, spero che questo possa essere il nostro anno. Quindi bisogna solo andare avanti di anno in anno e vedere cosa accade, che direzione prenderà la squadra e il resto della franchigia".