Mentre le grandi stelle NBA sono impegnate a Los Angeles per l'All-Star Game, le trenta squadre che compongono la lega approfittano della pausa settimanale per ricaricare le batterie in vista del rush finale. Da giovedì 22 febbraio a metà aprile ci saranno infatti circa cinquanta giorni, utili a delineare il quadro playoffs delle due Conference. Questa al momento la situazione a Est:
1. Toronto Raptors (41-16). I canadesi guidano il ranking orientale, dopo aver mostrato una costanza di rendimento che neanche i Boston Celtics sono riusciti a mantenere. A Kyle Lowry e al nuovo DeMar DeRozan si è aggiunto un rivitalizzato Jonas Valanciunas, oltre a un secondo quintetto estremamente efficace (VanVleet, Poeltl, Wright, Siakam). Raptors che ambiscono dunque a chiudere primi in regular season, anche se ai playoffs sarà con ogni probabilità tutta un'altra storia.
2. Boston Celtics (40-19). In netto calo, i biancoverdi sono stati sorpassati da Toronto nelle ultime partite. Una difesa meno intensa rispetto a inizio stagione ha evidenziato i limiti offensivi della squadra di Brad Stevens, costretto a sperare che Kyrie Irving e i giovani Jaylen Brown e Jayson Tatum siano sempre al top. Si attende il ritorno di Marcus Smart, fondamentale per gli equilibri nel reparto esterni.
3. Cleveland Cavaliers (34-22). A meno di ribaltoni clamorosi, i Cavs di LeBron James non avranno la testa di serie numero uno ai playoffs. Poco importa al Prescelto e a Tyronn Lue, che hanno appena iniziato la loro risalita, dopo il momento sliding doors della scadenza della trade deadline. I nuovi arrivati sembrano funzionali al gioco di LeBron: ai playoffs Cleveland sarà ancora la squadra di battere.
4. Washington Wizards (33-24). Enigmatici i Wizards di Scott Brooks. Piatti con John Wall a disposizione, più pimpanti con la loro stella più luminosa ai box per infortunio. Satoransky è al momento il nuovo partner di Bradley Beal, il quintetto è solido ma il roster ancora corto. Arriveranno ai playoffs senza difficoltà, per poi doversi confrontare con il meglio della Conference, in vista di un futuro da decifrare.
5. Indiana Pacers (33-25). Forse la principale sorpresa a Est, i Pacers di coach McMillan hanno trovato un equilibrio anche dopo l'addio di Paul George. Victor Oladipo è il nuovo trascinatore di Indiana, squadra che corre appena può e gioca una pallacanestro offensivamente gradevole. I playoffs sembrano davvero a un passo.
6. Milwaukee Bucks (32-25). L'esonero di Jason Kidd, con la promozione di Joe Prunty, è coinciso con una serie di vittorie dei Bucks, tuttavia ancora lontani dall'effettuare il grande salto. Nonostante i numeri di Giannis Antetokounmpo, Milwaukee non sembra in grado di infastidire le migliori squadre dell'Est, anche se l'accesso aii playoffs sembra una formalità. Buono l'impatto di Bledsoe, in attesa del rientro di Malcolm Brogdon, con Jabari Parker eterno convalescente.
7. Philadelphia 76ers (30-25). In continua crescita, i Sixers sperano di tornare a disputare la postseason, guidati da Joel Embiid, dominante sotto canestro (ma non solo), e dal rookie Ben Simmons. J.J. Redick, Dario Saric e ora anche Marco Belinelli completano una squadra davvero interessante, che dovrà lottare fino alla fine: i playoffs come primo passo dell'avvenuta ricostruzione.
8. Miami Heat (30-28). Un ultimo mese da incubo ha trascinato in basso gli Heat di Erik Spoelstra, passati dall'insidiare i Cavs al terzo posto a lottare per l'ultima moneta utile. Squadra estremamente ben allenata, non ha forse il talento di altre avversarie dell'Est, ma può contare su un Goran Dragic sempre più convinto dei suoi mezzi.
9. Detroit Pistons (28-29). I Pistons di Van Gundy aprono il lotto delle squadre con record negativo. Acquisito Blake Griffin via trade dai Clippers, i ragazzi di Mo Town vogliono a tutti i costi la postseason. Difficile immaginare su quale squadra fare la corsa: il futuro resta comunque incerto, con il rischio della mediocrità e dell'anonimato dietro l'angolo.
10. Charlotte Hornets (24-33). Altra stagione negativa per Charlotte. Michael Jordan ha trattenuto Kemba Walker in assenza di offerte considerate congrue, ma la squadra di coach Clifford sembra pronta ad andare in vacanza tra meno di due mesi.
11. New York Knicks (23-36). Dopo un buon inizio, i New York Knicks hanno confermato la loro fama di franchigia che non riesce a risalire la china. L'infortunio al ginocchio di Kristaps Porzingis ha annullato ogni residua chance di rimonta, rendendo l'ultimo tratto della regular season una vera e propria agonia. Da valutare l'impatto di Emmanuel Mudiay, point guard acquisita perchè dalle parti del Madison Square Garden Franck Ntilikina non ha convinto.
12. Chicago Bulls (20-37). Il record dei Bulls è forse anche migliore delle aspettative, dopo la tabula rasa effettuata la scorsa estate. Salutato anche Nikola Mirotic, Chicago si affida ora soprattutto a Zach LaVine e Lauri Markkanen, in attesa del rientro di Kris Dunn. Trio giovane, non male per ricostruire, anche attraverso il prossimo Draft.
13. Brooklyn Nets (19-40). Delle sorti dei Brooklyn Nets si parla soprattutto in relazione alla scelta al Draft che è ora nelle mani dei Cleveland Cavs. Squadra da corri e tira, che ha perso per strada Jeremy Lin, non ancora perfettamente inserito D'Angelo Russell e che sta cercando di vincere una scommessa difficile, quella di Jahlil Okafor.
14. Orlando Magic (18-39). Un inizio scoppiettante ha lasciato spazio a sconfitte in serie per la franchigia della Florida, presenza costante nei bassifondi NBA da diversi anni a questa parte. Anche Aaron Gordon, al momento fuori infortunio, potrebbe essere sacrificato in estate per provare a svoltare.
15. Atlanta Hawks (18-41). Tutto secondo previsioni ad Atlanta, dove gli Hawks di Mike Budenholzer hanno confermato di essere una delle squadre con il minor tasso di talento dell'intera lega. Fase di pieno rebuilding, alle sue battute iniziali.