Undicesima vittoria consecutiva per gli Utah Jazz di Quin Snyder, che alla Vivint Smart Home Arena di Salt Lake City regolano i Phoenix Suns di Jay Triano, anche grazie a 24 punti di Donovan Mitchell. Cadono nuovamente in trasferta i Golden State Warriors di Steve Kerr, k.o. a Portland contro i Trail Blazers di Terry Stotts: Kevin Durant mette a referto 50 punti, ma dall'altra parte è Damian Lillard, con 44, a guidare Rip City al successo.
Utah Jazz - Phoenix Suns 107-97
Ancora fuori Ricky Rubio per coach Snyder, che conferma in quintetto il rookie Royce O'Neale, mentre dall'altra parte Jay Triano ritrova Devin Booker e lancia Alex Len per Tyson Chandler. Subito 16-8 in favore dei Jazz, che trovano punti da Joe Ingles e Derrick Favors, lasciando intuire una serata di tranquillità. Ma Phoenix non ci sta a fare la vittima sacrificale, risponde con le triple di Dragan Bender e Devin Booker, con Len a lottare sotto i tabelloni contro Rudy Gobert. Utah gioca con le marce, va a segno con un onnipresente O'Neal, poi dalla panchina trova i punti di Raul Neto e soprattutto quelli di Jae Crowder, ma non riesce a scappare via: i Suns hanno infatti in campo uno scatenato Josh Jackson, che mette in mostra i miglioramenti degli ultimi settimane. Insieme al rookie scelto alla numero quattro allo scorso Draft, Elfrid Payton si incarica di guidare la squadra contro Utah, che comunque fa corsa di testa grazie a a Royce O'Neal e Derrick Favors, tra i più positivi nella serata di Salt Lake City. Il primo tempo si chiude con i Jazz avanti 50-41, ma nuovamente tallonati dagli ospiti alla ripresa delle operazioni. Devin Booker fa capire quanto sia mancato alla sua squadra, Bender segna ancora da tre, Warren prova a scuotersi e i ragazzi di Triano sorpassano sul 54-55. Qui sono Rudy Gobert e Donovan Mitchell a svegliare Utah: il lungo francese domina sotto canestro, mentre il rookie delle meraviglie attacca il ferro con una clamorosa padronanza dei fondamentali. Gara che si decide nel quarto conclusivo, in cui è ancora Donovan Mitchell a fare la parte del leone, stavolta con due triple fondamentali. Ai Suns non basta la tripla doppia di Elfrid Payton nè la voglia di Josh Jackson, e neanche il talento di Booker. Utah vince la sua undicesima gara consecutiva, nonostante l'assenza della point guard titolare.
Utah Jazz (30-28). Punti: Mitchell 24, O'Neale 19, Favors 18, Crowder 15, Gobert 14, Ingles 13. Rimbalzi: Gobert 17, Favors 12. Assist: Mitchell 7.
Phoenix Suns (18-41). Punti: Booker 28, Jackson 22, Len 14, Payton 13. Rimbalzi: Payton 11. Assist: Payton 12.
Portland Trail Blazers - Golden State Warriors 123-117
Quintetti confermati al Moda Center di Portland, dove Steve Kerr ritrova Draymond Green, nuovamente in campo per Omri Casspi. Partenza lenta dei Warriors, disattenti in difesa, con Jusuf Nurkic padrone a rimbalzo e superficiali in attacco, con Curry fuori partita. Ne approfittano i Blazers, che volano avanti di una ventina di lunghezze grazie alle magie di Damian Lillard, coadiuvato dal secondo violino di lusso C.J. McCollum. Solo Kevin Durant sembra essere sul pezzo per Golden State, chiudendo il primo quarto con almeno due canestri d'autore. Curry segna sulla sirena per il 40-27, ma Portland rimane in controllo: dalla panchina ecco Shabazz Napier, Pat Connaughton e Zach Collins, mentre i californiani rispondono con le schiacciate di JaVale McGee, i punti di Shaun Livingston e la leadership di Klay Thompson nel secondo quintetto. Blazers comunque ancora avanti al rientro in campo di Lillard e McCollum, con Al-Farouq Aminu utilissimo nell'economia del gioco di Stotts. Il primo tempo si chiude così sul 63-51, ma con segnali di vita di Stephen Curry, che approccia la ripresa in maniera diversa, segnando da tre e arrivando al ferro. Golden State sembra fare sul serio con un Draymond Green uomo ovunque, Kevin Durant infila una serie clamorosa di triple consecutive, ma Damian Lillard risponde con la stessa moneta, aggiungendo almeno un paio di penetrazioni da urlo. La sfida nella sfida diventa uno spettacolo, con i Blazers sotto la singola cifra di svantaggio, che entrano nel quarto quarto con l'inerzia sfavorevole. Ci pensa poi ancora Curry, comunque in serata difficile, a pareggiare a quota 99. Ma con Lillard non si negozia: il nativo di Oakland inventa canestri immaginifici, replica colpo su colpo a un Durant spaziale, e riceve infine il contributo fondamentale di C.J. McCollum, che riporta avanti Portland negli ultimi minuti. Durant tiene vivi i Warriors fino a una ventina di secondi dalla fine, quando Klay Thompson avrebbe il tiro da tre del sorpasso. Solo ferro per lo Splash Brother numero due: i Blazers controllano i rimbalzi e si assicurano la vittoria dalla lunetta.
Portland Trail Blazers (32-26). Punti: Lillard 44, McCollum 29, Nurkic 17. Rimbalzi: Nurkic 13, Aminu 11. Assist: Lillard 8.
Golden State Warriors (44-14). Punti: Durant 50, Curry e Thompson 17, Green 16. Rimbalzi: Green 12. Assist: Green 7.