Le Final Eight di Coppa Italia 2018, con sede a Firenze, rappresentano per la Reyer Venezia Campione d’Italia un importantissimo banco di prova: gli orogranata sono chiamati a scacciare i fantasmi del passato, dopo i fallimenti delle precedenti edizioni, ma con uno scudetto sul petto la storia potrebbe cambiare a loro favore. Assieme a Milano e Avellino i lagunari godono dei favori del pronostico alla luce del roster molto profondo e di una spiccata abilità offensiva della truppa di De Raffaele, in grado di arrivare fino in fondo su più fronti.

Al momento, la Reyer Venezia si è issata al secondo posto in classifica, alle spalle di Avellino solo per via dello scontro diretto a sfavore, ma in grado di poter come detto prima sconfiggere chiunque, soprattutto in un evento ad eliminazione diretta dove contano di più gli episodi. Una stagione al netto della posizione in classifica piuttosto altalenante con numerosissime - quasi tutte, a dir il vero - partite risolte solo sul finale, grazie al talento di Orelik, Haynes e Bramos, mentre in FIBA Champions League gli infortuni hanno inciso pesantemente, risultando decisivi per la mancata qualificazione dei lagunari ai playoff, fuori solo per una classifica avulsa beffarda nonostante le otto vittorie a fronte alle sei sconfitte.

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Discorso infortuni: al momento, i veneti non sono al completo, avendo perso il miglior scorer e go-to-guy della squadra il lituano Gediminas Orelik per un grave infortunio al ginocchio patito nella vittoriosa trasferta di Milano. La società è corsa ai ripari ingaggiando una conoscenza del campionato nostrano: l’ex Pesaro Austin Daye. L’innesto dell’USA è finalizzato ad aumentare la pericolosità nel pitturato grazie alla sua notevole altezza, ma la sua versatilità potrebbe rivelarsi un fattore vincente, potendo contare su una doppia dimensione, sia dentro all’area, che dall’arco.

La truppa di Walter De Raffaele può contare su una serie di ottimi realizzatori in grado di allestire un gioco corale, grazie al talento di Haynes, Bramos, Daye, Peric e Johnson, con Watt sempre più padrone del pitturato, unendo il gioco in transizione, con il bombardamento a tappeto dalla linea dei tre punti.

E qua c’è il rovescio della medaglia: nonostante la Reyer possa vantare dei migliori tiratori dal perimetro del campionato, molto spesso il tiro pesante viene utilizzato come principale se non l’unica nei momenti di panico opzione offensiva: quando le percentuali calano, gli orogranata appaiono piuttosto innocui e spaesati. In una partita secca il tiro dalla distanza può decidere le sorti dello scontro, sia in caso di vittoria, che di disfatta. Sta ai veneti trovare il ritmo e infiammare la retina.

Firenze, ad ora, rappresenta un ulteriore esame per Venezia, che vorrà dimostrare di essere la Regina d'Italia dopo lo Scudetto vinto contro Trento: ad attenderli ci sarà la FIAT Torino, con parecchia voglia di stupire e di scacciare la crisi interna, che ha scombussolato l'ambiente, dopo le dimissioni dei coach Banchi e Recalcati. 

IL ROSTER

0 Haynes Marquez 1986 191cm USA/GEO
2 Peric Hrvoje 1985 201cm CRO
3 Johnson Dominique 1987 191cm USA
6 Bramos Michael 1987 198cm GRE
7 Tonut Stefano 1993 194cm ITA
9 Daye Austin 1988 211cm USA
10 De Nicolao Andrea 1991 185cm ITA
11 Jenkins Michael 1986 191cm USA
12 Orelik Gediminas 1990 200cm LIT
13 Bolpin Riccardo 1997 197cm ITA
14 Ress Tomas 198 208cm ITA
19 Biligha Stephanie Paul 1990 200cm ITA
30 Cerella Bruno 1986 194cm ARG/ITA
50 Watt Mitchell 1989 208cm USA