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NBA - Oladipo trascina Indiana a Boston, LaVine beffa Minnesota allo scadere

Tre liberi della guardia dei Bulls valgono la vittoria per Chicago contro gli ex di giornata Thibodeau e Butler, autore di 38 punti. 35 invece con 10 rimbalzi quelli di Victor Oladipo, i quali sono sufficienti agli Indiana Pacers per espugnare il TD Garden di Boston.

NBA - Oladipo trascina Indiana a Boston, LaVine beffa Minnesota allo scadere
Foto Indiana Twitter
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Di Andrea Bugno

Boston Celtics - Indiana Pacers 91-97

Dopo la vittoria contro i Washington Wizards, di rimonta, in overtime, cadono ancora i Boston Celtics di Brad Stevens, i quali confermano l'andamento altalenante delle ultime settimane. Al TD Garden passano gli Indiana Pacers di uno scatenato Victor Oladipo, autore di 35 punti ai quali la guardia ex Thunder ha unito anche 10 carambole conquistate. Agli ospiti basta un primo tempo praticamente perfetto, con Oladipo, Turner e Young che firmano il primo parziale dopo pochi minuti di partita (22-12). L'emorragia per i Celtics non si ferma e, alla prima pausa, lo svantaggio è di 14 lunghezze. Irving e soci stentano a trovare ritmo ed energia in attacco, e nemmeno gli innesti di Rozier e Morris dalla panchina contribuiscono in tal senso. Stephenson e Sabonis acuiscono le difficoltà dei Celtics, prima del ritorno in campo di Bogdanovic e Oladipo che timbrano il +26 (!). 

Irving e Tatum accorciano poco prima dell'intervallo, provando a dare una scossa in vista della ripresa ai padroni di casa. Scossa che arriva puntuale, perché Boston inizia a carburare in attacco e crescere difensivamente, limitando Oladipo e compagni a soli 17 punti messi a referto nel terzo periodo. Irving e Brown dimezzano lo svantaggio, prima della tripla di Rozier del -4 a 12' dal termine. Tatum e Morris accorciano ulteriormente, prima del pareggio di Horford a cinque minuti dal termine, dopo un lunghissimo digiuno per entrambe le squadre. I Celtics mettono addirittura la testa avanti con la tripla del centro ex Hawks, ma si spengono un istante dopo, crollando di fatto difensivamente davanti alle folate di Oladipo: otto i punti del fromboliere ospite negli ultimi tre minuti, ai quali il solo Irving non riesce a rispondere. 

Chicago Bulls - Minnesota Timberwolves 114-113

Sono i tre tiri liberi di Zach Lavine, scatenato, a dare la vittoria ai Chicago Bulls sui Minnesota Timberwolves, in una gara dalle mille emozioni e dai cambi di inerzia continui. Partita dai tre volti che i padroni di casa approcciano al meglio, con LaVine e Grant a rispondere ai tentativi di fuga apportati da Butler e Wiggins. Gli esterni di Minnesota sembrano poter banchettare facilmente nella difesa di Hoiberg, ma peccano in precisione da oltre l'arco. Sono Markkanen e Lopez, nel finale di primo quarto, a dare il +3 a Chicago. I Timberwolves sono però in partita e, grazie all'apporto dalla panchina di Crawford e Bjelica, ribalta la sfida: i due danno il là al break che, con il ritorno in campo di Butler e Towns, assume proporzioni importanti (62-52). La difesa dei Bulls non regge ed il -11 con 67 punti subiti all'intervallo lo conferma. 

Foto Chicago Bulls Twitter
Foto Chicago Bulls Twitter

Negli spogliatoi Hoiberg batte su questo tasto e, in avvio di ripresa, i Bulls cambiano marcia rispondendo al parziale appena subito. Dopo essere sprofondati sul -14 in un paio di occasioni sono Grant, Markkanen e Lavine a firmare il parziale di 13-0 che riporta sotto di uno i Bulls. Il pareggio lo firma il gioco da tre punti di Lopez, mentre a Butler non riesce la personalissima vendetta dell'ex. Nonostante i suoi continui tentativi di caricarsi la squadra sulle spalle, davanti all'ex pubblico dello United Center, i Timberwolves subiscono troppo difensivamente nei minuti finali, permettendo a Markkanen e Grant di cucire uno strappetto di cinque punti prima, e a LaVine di riprendere ancora una volta i fuggitivi nel finale. Tutti gli sforzi di Minnesota sono vani, perché gli ospiti non riescono a chiudere mai la contesa del tutto, lasciandola aperta fino ai secondi conclusivi quando LaVine firma il pareggio da tre a quota 111, poi mette a segno i tre tiri liberi della vittoria dopo il jumper, vano, di Butler.