Succede di tutto nell’ultima ora dalla trade deadline, la fine del periodo messo dalla NBA a disposizione delle franchigie per effettuare scambi e movimenti di mercato. Dopo le 21 italiane, infatti, si può operare solo, in entrata o in uscita, da e verso la free agency.
I Cavaliers, oramai è noto a tutti, hanno letteralmente rivoluzionato il proprio roster, cedendo Wade, Thomas, Shumpert, Frye e chi più ne ha più ne metta, all’interno tre trade diverse, ed aggiungendo al proprio roster Hill, Hood, Larry Nance e Clarkson.
Parallelamente, però, altri giocatori si sono mossi su e giù per gli Stati Uniti, analizziamo gli scambi più interessanti. Impossibile non citare la trade a tre squadre che ha coinvolto i Dallas Mavericks, i New York Knicks ed i Denver Nuggets. Nella grande mela arriva un prospetto che ha tradito le grandissime aspettative generate al suo esordio in NBA: si tratta di Emmanuel Mudiay, che ai Nuggets vedeva il suo spazio ridursi sempre di più. A lasciare NY invece è Doug McDermott che, accompagnato da una scelta al secondo giro in uno dei prossimi draft, si accasa ai Mavericks, a loro volta separatisi da Devin Harris, che completa la trade arrivando a Denver.
Abbastanza clamoroso ed inspiegabile, invece lo scambio tra Orlando Magic e Phoenix Suns, con il front-office della Florida che mette sul piatto Elfrid Payton, point guard da 44 partite (tutte da titolare), 29 minuti, 13 punti e 6 assist di media, vola ai Suns in cambio di… nulla. O meglio, una scelta al secondo giro del Draft 2018. A meno di nuovi dettagli resi pubblici nelle prossime ore, lo scambio sembra incredibilmente sbilanciato, e viene da chiedersi se davvero i Magic avessero tutta questa necessità di liberarsi di un contratto comunque in scadenza 2019 e “pesante” soli quattro milioni a stagione, soprattutto ricevendo briciole in cambio.
Niente da fare per i Clippers, che non riescono a scambiare DeAndre Jordan e si ritroveranno una bella gatta da pelare in casa, sospesi tra il vecchio nucleo e la rebuilding. Idem, assolutamente a sorpresa, per Marco Belinelli: da giorni sulla pista di lancio per una trade, discussioni su di lui erano in corso tra Atlanta e diverse franchigie, su tutte Minnesota, Philadelphia, Boston ed Oklahoma City. Invece, dopo il gong delle 15.00 americane sulla costa est, niente si è concretizzato: Beli rimane agli Hawks, dove non troverà Sheldon Mac. Appena arrivato dai Wizards, infatti, Mac sarà verosimilmente tagliato.
Stesso destino potrebbe toccare a Derrick Rose: arrivato insieme a Crowder agli Utah Jazz nell’ambito della trade che ha portato ai Cavs Rodney Hood, l’ex-MVP potrebbe non essere ritenuto utile dalla franchigia di Salt Lake, ed in questo caso i Minnesota Timberwolves sarebbero già sulle sue tracce.