Si conclude dopo pochi mesi, ma senza aver particolarmente impressionato, l'avventura di Isaiah Thomas ai Cleveland Cavaliers. Stando a quanto ha rivelato il noto esperto Adrian Wojnarowski - reporter di ESPN e di fatto detentore in prima mano delle notizie in arrivo dal mondo NBA - la franchigia dell'Ohio avrebbe ceduto il suo playmaker ai Los Angeles Lakers, nell'ambito di una trade che ha portato presso The Land Jordan Clarkson e Larry Nance jr. Si tratta di una trade improvvisa ma non del tutto da scartare, almeno per quanto riguarda il trasferimento dello stesso Thomas, a dispetto delle ultime dichiarazioni rilasciate proprio dall'ormai ex giocatore dei Cavs che aveva fatto chiaramente di essere contento in caso di permanenza al fianco di LeBron James. Evidentemente si trattava di dichiarazioni di facciata, visto che è ormai tutto fatto per il suo approdo allo Staples Center, dove potrà tornare ad essere elemento centrale nel progetto tecnico di una franchigia dopo essere stato all'ombra dello stesso LeBron anche dopo il suo rientro definitivo sul parquet.
Oltre all'ex giocatore dei Boston Celtics, lascia i Cleveland Cavaliers per cercare migliori fortune - oltre a un minutaggio un po' più ricco - anche Channing Frye, oltre alla scelta che la franchigia dell'Ohio avrebbe avuto nel primo giro del Draft del 2018. Ma è inevitabile che la maggior parte delle attenzioni in questa trade, che arriva a poche ore dalla chiusura definitiva dei trasferimenti, siano tutte per Isaiah Thomas. Inutile dire che dal piccolo playmaker, arrivato in estate alla corte dei vice-campioni del mondo direttamente dalla franchigia del Massachussetts, ci si aspettava un impatto diverso, di certo più performante e più continuo nel tempo dopo il pieno recupero dall'infortunio. Di certo il ritorno in campo dopo il lungo stop ha condizionato il rendimento di IT, il quale ha forse subito in maniera eccessiva anche la pressione di dover cambiare il suo modo di vedere e affrontare il basket, da star pressochè assoluta in un contesto ben determinato come quello di Brad Stevens al ruolo di secondo violino in una squadra come i Cavs, che non brilla per organizzazione di gioco.
Ma non bisogna sottovalutare il fatto che ora i Los Angeles Lakers, squadra tra le più in forma dall'inizio del 2018, ora avrà a disposizione una vera e propria stella come Thomas, che potrà togliere anche una buona parte di pressioni a Lonzo Ball, oltre che un tiratore affidabile come Frye, il quale sarà in grado di togliere qualche castagna dal fuoco nella metà campo offensiva. E soprattutto bisognerà valutare anche i giocatori che faranno il percorso inverso, passando dalla West Coast all'Ohio per cercare di diventare parte integrante del supporting cast di LeBron. Jordan Clarkson ha sofferto e non poco sia l'arrivo in pompa magna dal Draft del figlio di LaVar, sia l'intenzione di coach Walton di spingere più su Ingram e Kuzma oltre che sul suo numero 2. E poi c'è Larry Nance jr, giocatore dalle qualità atletiche indiscutibili e che dunque potrà diventare elemento di buon livello da inserire nella second unit per quanto riguarda il controllo del pitturato.