Momento complicato per i vice campioni in carica, quei Cleveland Cavs che, prima della vittoria della scorsa notte ottenuta grazie alla straripante prova di Lebron James, erano reduci da ben 10 sconfitte nelle ultime quindici partite disputate. Un dato preoccupante specie se consideriamo le inevitabili ambizioni da titolo che una squadra nel cui roster figura “The King” deve avere, e che, in questo momento pare non poter essere nemmeno in grado di potersi contendere il titolo della Eastern Conference, stabilmente in Ohio nelle ultime tre stagioni. Come ogni anno questo è il periodo della stagione Nba in cui intercorre la cosiddetta Trade Deadline, ovvero quella data, fissata per le ventuno di giovedì (ora italiana), che pone fine ad ogni possibilità di scambio tra le franchigie fino al termine della stagione e l’inizio della free agency estiva.
Urge un cambiamento in quel di Cleveland, sicuramente più a livello mentale che di roster, ma che potrebbe senz’altro essere catalizzato da un acquisizione importante che tuttavia impone un prezzo, che secondo i rumors per i Cavs sarebbe rappresentato proprio da Isaiah Thomas, chiamato all’inizio della stagione come sostituto designato di Kyrie Irving e al momento vittima e spesso capro espiatorio di un momento nero di tutta la squadra, soprattutto a livello difensivo. “Non voglio essere scambiato - ha dichiarato Thomas dopo la vittoria della notte contro i Timberwolves – Non è una bella cosa, ma voglio solo stare dove mi vogliono. Io sto bene qui, finora non tutto è andato secondo i piani, ma voglio davvero restare. Abbiamo una chance concreta di vincere il titolo e voglio farne parte”.
Solo pochi mesi fa Thomas era stato coinvolto nella trade che ha portato lui, Jae Crowder, Ante Zizic e due scelte ai prossimi Draft sulle rive del lago Elie, in cambio di Kyrie Irving accasatosi a Boston. Una trade che a caldo sembrò sicuramente un successo per entrambe le parti, ma che, col senno di poi, considerando anche il rendimento dei Boston Celtics guidati da Irving (primi ad Est e con otto vittorie in più dei Cavs), forse non è stata poi così felice per i vice campioni NBA, che comunque hanno visto Thomas esordire solo il mese scorso con la loro maglia, causa il noto infortunio all’anca. Il rendimento ancora non esaltante di Thomas e la necessità di cambiamento per Cleveland, ha alimentato queste voci di trade che vedrebbero coinvolta anche la first round pick ottenuta nello stesso scambio di inizio stagione con Boston.
In merito alla situazione Thomas ha speso parole anche l’head coach della franchigia Tyronn Lue che ha dichiarato: “Con IT fuori così a lungo, e riaverlo in squadra, con la pressione di giocare subito bene, nonostante lui non sia ancora al 100% non è facile. Non credevo avremmo dovuto affrontare periodi come questo, ma dobbiamo continuare a lottare per uscire da questo trend negativo”. Parole non poco aleatorie per coach Lue che forse si aspettava un Thomas, a questo punto della stagione, già ai livelli del trascinatore dello scorso anno con la maglia bianco-verde, ma che inevitabilmente avrà bisogno di più tempo per tornare sui suoi consueti livelli offensivi.