Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Probabilmente il miglior modo per rialzare la testa dopo un periodo difficile, buio, fatto di più polemiche che di basket giocato. LeBron James ed i Cleveland Cavaliers si ritrovano, in una delle serate apparentemente più difficili, contro i Minnesota Timberwolves, centrando un successo che potrebbe fare da spartiacque stagionale, in senso puramente positivo in vista del prosieguo dell'annata. Il Re sale al proscenio, si carica la squadra sulle spalle, mette a referto una tripla doppia da fantascienza con 37 punti a referto e 15 assist smazzati ai compagni oltre ai 10 rimbalzi. Finalmente al suo fianco anche il resto della truppa, con altri sei protagonisti in doppia cifra. Si inchina Minnesota, alla quale non basta il 57% nel tiro da tre per espugnare il "The Q": Towns guida il plotone con un clamoroso 6/6 da oltre l'arco, Butler ne infila 35, ma la scena è di James.
Nemmeno il tempo di allacciarsi le scarpe e vedere la composizione dei quintetti in campo che è già spettacolo: Smith inizia a bombardare dalla distanza, con Thomas che segue a distanza ravvicinata provandosi ad iscrivere subito alla gara; dalla parte opposta rispondono Towns e Wiggins, mentre Butler aspetta qualche minuto prima di iniziare a carburare. Il botta e risposta è continuo e non consente a nessuna delle due contendenti di prendere il largo nel punteggio: ci prova Cleveland, con James in crescendo nei minuti centrali della prima frazione, ma l'esecuzione dei Timberwolves paga dazio e conferma l'equilibrio alla prima pausa. Anche le rispettive panchine traggono linfa ed inerzia dall'intensità altissima vista sul parquet nei primi minuti: Wade e Rose attaccano il canestro ripetutamente, Korver sostituisce più che degnamente Smith, mentre Dieng approfitta del quintetto leggero scelto da Lue per banchettare nel pitturato. Il rientro di Thompson e Smith vale il primo allungo sul più sette Cavaliers, ma sono Towns e Teague con una raffica di triple a ribaltare il parziale e portare i Timberwolves avanti all'intervallo.
James prova a caricarsi fin dal principio del terzo periodo la squadra sulle spalle, propiziando il 10-0 di parziale che riporta Cleveland avanti nel punteggio. Towns non sbaglia un colpo da oltre l'arco e, in compagnia di Butler, rispondono ai tentativi di allungo dei padroni di casa. Gli attacchi superano di gran lunga le difese, non per demeriti di queste ultime, ma per elevatissima qualità dei primi. I Cavaliers non trovano rimedio in alcun modo alle iniziative di Towns (30 a fine partita), ma James trova preziosi alleati in Thompson sotto le plance ed in Jr Smith, particolarmente ispirato. La squadra di Thibodeau tuttavia non molla un colpo, risponde prontamente con Crawford e Bjelica a cavallo degli ultimi due quarti e si riporta avanti. Korver punisce qualche sbavatura di troppo della difesa ospite: le sue due triple valgono il +8, con i Cavs che appaiono in controllo delle operazioni. Minnesota controbatte con Towns e Butler, ma la tripla di Isaiah Thomas, finalmente efficace in attacco e nel tiro dalla distanza, sembra chiudere i giochi a quattro minuti dal termine. Non basta però, perché Butler è immarcabile e cuce, quasi esclusivamente da solo, il gap creatosi. Towns firma il 129-126 prima del pareggio da tre di LeBron; lo stesso James che fallisce il buzzer-beater della vittoria.
Il testa a testa prosegue anche nel supplementare, quando prima Butler, poi Wiggins sembrano dare il colpo di grazia alle resistenze dei Cleveland Cavaliers, ma non hanno fatto i conti con LeBron James. Il 23 di casa risponde prima da tre ad un minuto e mezzo dalla fine, poi con il layup del pareggio a 24" dal termine. Non è finita. Perché James si permette il lusso di stoppare Butler nel possesso decisivo, lasciandosi persino un secondo per vincere la partita. Rimessa lunga, fade away in allontanamento: il "The Q" è in visibilio. Game, set, and match.
Il tabellino