Una caduta rovinosa, fragorosa. I Boston Celtics perdono a Toronto, in casa dei Raptors secondi in classifica nella Eastern Conference e, per la prima volta in stagione, lo fanno in malo modo, confermando tutti i mali di quest'ultimo periodo. Mali che, nelle ultime quattro partite, erano stati messi in soffitta momentaneamente grazie alle prestazioni di Rozier ed alle quattro W portate a casa dai ragazzi di Stevens, i quali nella notte sono stati riportati tutti a galla dall'uragano canadese. Lowry e compagni hanno spazzato via il rientrante Irving e compagni, mettendoli sotto nel secondo periodo sul piano dell'intensità e dell'aggressività fisica, prima ancora che tattica e mentale. 

La spia della benzina fisica, in riserva, sembra accesa da tempo e le rotazioni sempre più corte in attesa dell'innesto di Monroe non facilitano il compito di Stevens e dei suoi giocatori. Nessuna attenuante, come dice il tecnico stesso a fine gara, prima che Kyrie Irving faccia da scudo e si prenda gran parte delle colpe di quanto accaduto in campo: "La più grande sorpresa è stata la mia prestazione - in negativo ndr - probabilmente ho guardato fin troppo a me stesso piuttosto che dare importanza allo sforzo che dovevo produrre per la squadra. Come uno dei veterani della squadra, devo fare meglio necessariamente, prendendo maggiori responsabilità e crescere in vista del futuro".

Parole da leader, che provano a fare scudo attorno ad una prestazione mediamente scialba dal punto di vista fisico e dell'atteggiamento di tutta la squadra, non solo del leader tecnico ed emotivo: "Il mio apporto nelle due metà campo deve crescere, e stasera non l'ho fatto al meglio. Dobbiamo dare credito però a quanto fatto da loro in questa partita, anche se noi abbiamo fatto moltissimi errori, abbiamo perso quasi tutti i duelli individuali e loro ne hanno approfittato con una migliore intensità nelle due metà campo. Siamo stati presi a calci stanotte e, come una buona squadra fa usualmente, siamo stati sepolti quando ne hanno avuto l'opportunità". Dopo aver usato il bastone, però, è tempo di prendere la carota in vista del futuro: "Ovviamente dobbiamo e vogliamo imparare dai nostri errori e da questo tipo di partite, che resteranno impresse nella nostra testa. Credo sarà lo stesso anche per gli altri ragazzi. Giocare contro le migliori squadre crea questo effetto. Oggi abbiamo fallito, ora guardiamo alla prossima contro un'altra squadra di altissimo livello - i Wizards ndr". 

Chiaramente insoddisfatto anche coach Stevens, il quale ha ribadito un concetto espresso anche dal suo playmaker tuttofare: "Siamo stati presi a calci da una squadra molto forte, che ci ha sovrastati dal punto di vista fisico e della velocità di esecuzione. Dobbiamo fare meglio. Non posso annoverare questa partita come "una di quelle sere", potrei farlo a fine stagione, ma non ora. Per prima cosa, dobbiamo dare credito a quanto fatto da loro, poi guardare a noi che dobbiamo e vogliamo competere a livelli più alti di quelli visti stasera. Nei primi sei minuti di partita abbiamo messo a segno 15 punti, ma la sensazione che avevo era quella che non fossimo reattivi e pronti per competere e reagire alla loro velocità ed alla loro intensità. E così è stato per tutta la partita. Non eravamo pronti, non eravamo reattivi per competere, per qualsiasi ragione sia, dobbiamo fare meglio". ​

Erase and Rewind, canterebbero i The Cardigans.