Se neanche una pesante sconfitta contro una delle peggiori squadre della lega come gli Orlando Magic fa più davvero notizia, vuol dire davvero che ai Cleveland Cavaliers si sta pensando al futuro. Un futuro con o senza LeBron James. Impossibile stabilirlo adesso, quantomeno per ciò che concerne la prossima stagione, mentre non ci sono dubbi sul fatto che il Prescelto rimarrà in Ohio fino alla fine dell'annata in corso, nonostante nelle ultime ore siano circolate voci di trade riguardanti proprio LBJ.

LeBron, come pochissime altre superstar NBA, ha a disposizione nel suo contratto una no trade clause, ovverosia una clausola che gli consente di evitare ogni trasferimento che non gradisca. La soluzione più logica per i Cavs sarebbe stata proprio quella di scambiare James prima della deadline di domani, in modo da programmare il futuro, ma il numero ventitrè non ha alcuna intenzione di salutare la compagnia prima di aver terminato il suo lavoro, come confermato dalle dichiarazioni rilasciate nel post-partita di Orlando: "Sono qui per il bottino grosso - le sue parole, riportate da Dave McMenamin di Espn - adesso, in questa stagione, per provare a trovare un modo per far competere questa squadra. Non mollerei mai i miei compagni di squadra con un comportamento di quel tipo. Non potrei farlo. Mettiamo troppo di noi stessi ogni giorno in ogni singola partita. Giochiamo, ci prepariamo, poi che si vinca o si perda, alla fine siamo tutti fratelli. Sono in debito nei loro confronti, devo far finire loro questa stagione, non importa come. Non taglierò mai la mia no trade clause". Intanto, l'ennesima doppia doppia di LeBron (25 punti e 10 rimbalzi) non è bastata a Cleveland per evitare un'altra sconfitta, stavolta contro i Magic: "E' proprio il culmine di questa nostra stagione. Siamo stati spesso in vantaggio quest'anno, poi in qualche modo siamo riusciti a perdere. Oggi i Magic sono scesi in campo con un diverso senso di urgenza, hanno battuto i nostri close-outs, segnato tiri importanti nel terzo quarto, con Jonathon Simmons veramente bravo in quel frangente. Nel terzo quarto non siamo riusciti a evitare che una palla di neve si trasformasse in una valanga. Un periodo da 41 punti subiti è poi difficile da recuperare".

Come uscire da questa situazione, che vede i Cavs in netta difficoltà, con tredici partite perse sulle diciannove disputate da Natale in poi? "Solo continuando a lavorare - prosegue LeBron - rimanendo positivi e provando a capire come possiamo migliorare. Dobbiamo comprendere quale quintetto funziona meglio sul campo, come possiamo essere più produttivi, come fare quando siamo in difficoltà. Oggi è stata dura, perchè abbiamo avuto giocatori che hanno faticato nel finale. Bisogna continuare ad aiutare la squadra, senza perdere le proprie qualità individuali. Non è il momento di gettare ombre sulla nostra stagione, mancano ancora un bel po' di partite. Se ci interessa ancora di questa stagione, a un certo punto dovremo giocare una buona pallacanestro". Nel centro del mirino della critica Isaiah Thomas: "In questo momento, alla prima difficoltà, ognuno va per la sua strada. Giocatori che vanno in uno contro uno in attacco, e la difesa diventa una questione di singoli. Nel primo tempo abbiamo giocato bene, tutti erano contenti. C'era energia, ci aiutavamo l'un l'altro in difesa e in attacco muovevamo la palla da un lato all'altro. Poi siamo tornati a fare quelle cose che ci fanno perdere le partite. Non voglio aggiungere altro, altrimenti sembra che io voglia dare la colpa a qualcuno. Cerco solo di guidare questa squadra attraverso l'esempio e facendo il mio lavoro. Ovviamente devo giovare meglio, ma bisogna aggiungere anche qualcos'altro, perchè se continueremo a giocare così continueremo a perdere. Dobbiamo fare aggiustamenti durante le partite, gli avversari li fanno. E funzionano, mentre non continuiamo sempre con le stesse cose. E' stato questo uno dei principali problemi della stagione. Le squadre avversarie non ci concedono di continuare a segnare e di fare giocate ad alto livello. Fanno degli aggiustamenti, noi dobbiamo fare lo stesso: in questo momento non ci riusciamo".

Più duro Dwyane Wade: "Ci manca la gioia necessaria, ci disuniamo quando gli avversari cominciano a segnare. E' la pallacanestro, dobbiamo trovare un modo per uscirne. E' imbarazzante, frustrante. E' una delle poche volte in carriera che vedo qualcosa del genere, eppure sono stato in squadre che hanno fatto stagioni perdenti. Il modo in cui perdiamo, avendo a disposizione una squadra di questo talento e con questa esperienza, è qualcosa di mentalmente sconvolgente".