WASHINGTON WIZARDS 115-98 ORLANDO MAGIC

Fournier battezza subito la gara dei suoi infilando i primi quattro punti, ma Washington trova strada libera e riesce ad allungare grazie al parziale combinato di Satoransky e Oubre Jr. Biyombo cerca di dominare spalle a canestro, ma la vena realizzativa dei Wizards non si placa ed al settimo minuto è già 21-10. Simmons, dall’arco prima ed al ferro in caduta poi, ammortizza il ritardo, aprendo un parziale concluso da Hezonja e Fournier: i Magic rientrano, quando Beal va a segno a fine primo tempo è 31-25.

Nella seconda frazione le squadre rimangono a contatto, si segna molto di più, e Orlando riesce a correre spesso in contropiede: con la rubata trasformata in appoggio da Shelvin Mack, autore di quattro punti filati, arriva il primo sorpasso dei padroni di casa. Beal si mette in proprio e riesce subito a ricreare il vantaggio, mantenuto sino al rientro negli spogliatoi.

La guardia dei Wizards continua a sembrare molto a suo agio nei dialoghi con Satoransky, sia in veste di assist-man che di realizzatore, ed allo stesso modo il tennista di origine ceca continua ad essere assolutamente prolifico nei tiri dal campo. Quattro punti in fila di Gortat sfiorano il +20, e nonotante gli sforzi offensivi (ancora bene Mack e Simmons) Orlando non riesce a salire di livello nella propria metà campo per ricucire il gap.

Il quarto quarto non è garbage time ma ci si avvicina molto: con venti lunghezze di margine, Washington gioca a mentre sgombra e muove la retina spesso e volentieri. Lo stesso fanno i Magic, con un Payton molto ispirato, ma come in una sfida tra pesi massimi ad ogni colpi assestato ne segue uno ricevuto. A pochi minuti dal termine coach Frank Vogel firma la resa e lascia libere le seconde linee: si tratta dell’epilogo, che vede i Wizards conquistare un’ottima vittoria esterna per 115-98.

CHICAGO BULLS 103-113 LOS ANGELES CLIPPERS

Iniziano a mille i Clippers, che davanti al pubblico amico ipotecano un parziale di 10-3 sigillato dalla tripla di Teodosic. I Bulls comunque reagiscono in fretta allo shock, giocando bene in pick ‘n’ roll, fin quando Holiday, ancora dall’arco, non impatta la parità a 12. Tobias Harris si fa sentire subito con la nuova casacca in un paio di giocate da highlight, prima che Lopez si prenda il 2+1. La tripla dall’angolo di Johnson stampa il 22-17 alla fine dei primi 12’.

In apertura di secondo quarto LA allunga quasi in doppia cifra, trovando poi il 31-21 con la grande tripla di Danilo Gallinari. Chicago continua a trovare continuità nel tiro dalla media, ma sembra mancare di efficaci idee offensive: LaVine si mette in proprio per ricucire il parziale avversario. Il penetra-e-scarica mette la palla in mano a Paul Zipser, che centra tre bombe filate in due minuti per tenere a galla i suoi. I Bulls riescono a riavvicinarsi al -8, ma la difesa non è efficace abbastanza per concludere la rimonta: i Clips trovano il cesto di continuo e da ogni posizione, il primo tempo si chiude sul 57-52.

Ad aprire il secondo tempo sono fuochi artificiali da entrambe le parti: Teodosic e Gallinari mandano a fuoco la retina per rimandare al mittente i tentativi di rimonta, Zipser fa di nuovo centro, Harris inchioda il +8 con la schiacciata in penetrazione. L’ex-Pistons trova il canestro spesso e volentieri, dimostrandosi arma offensiva tutt’altro che sottovalutabile, e sostanzialemnte trascina quasi in solitaria (col prezioso contributo di Lou Williams) i suoi all’84-72. Chicago non molla l’osso e si rifà sotto, ma il parziale combinato Gallinari-Harrell impedisce il rientro definitivo.

Nel quarto quarto, finalmente, i Clips dilagano, toccando anche il +15 sul layup di Williams. Lopez dalla media distanza fa male per il -11, ma oramai Los Angeles ha un cuscinetto abbastanza ampio da difendere: non basta nemmeno il tentativo dall’arco di LaVine, Harris in post basso spegne le speranze dei tori. All’ultima sirena è 113-103.