Seconda sconfitta nelle ultime tre trasferte per i Golden State Warriors di Steve Kerr, k.o. nella notte NBA al Pepsi Center di Denver, contro i Nuggets di Mike Malone, che si aggiudicano la sfida nei minuti finali del quarto quarto. Non basta un'altra gran prestazione di Anthony Davis (38 punti) ai New Orleans Pelicans di Alvin Gentry (e del nuovo arrivato Nikola Mirotic) per espugnare il Target Center di Minneapolis contro i Minnesota Timberwolves di Tom Thibodeau: vincono i padroni di casa, trascinati da Jimmy Butler.

Denver Nuggets - Golden State Warriors 115-108

Ancora Wilson Chandler in quintetto per coach Malone (al posto di Mason Plumlee). Inizio bollente per i Nuggets, soprattutto da tre punti, con Will Barton assolutamente on fire e con Gary Harris uomo ovunque. Buona replica di Golden State, grazie ad almeno un paio di magie di Stephen Curry e a due triple di Klay Thompson. I Dubs sono trascinati dal solito Draymond Green e chiudono il primo quarto avanti 29-32. Ma Denver continua a tirare con efficacia dall'arco: Gary Harris manda a bersaglio due triple consecutive, anche Jokic si iscrive alla partita, poi è il secondo quintetto di Malone, con Emmanuel Mudiay e Trey Lyles, ad allungare per i padroni di casa. Solo Nick Young e Shaun Livingston segnano invece dall'altra parte per Kerr, che deve affidarsi nuovamente ai suoi Big Three: Kevin Durant risponde presente, Curry è alterno (perde palla contro Murray per una schiacciata di Barton) e Pachulia si batte sotto i tabelloni. All'intervallo lungo una Golden State opaca è comunque sopra di una lunghezza, 54-55. Nel terzo quarto i Nuggets ripartono da dove avevano lasciato, ovverosia dall'energia di Will Barton, dalla sfacciataggine di Jamal Murray e dai punti di Gary Harris, con Jokic playmaker ombra. Mentre Curry e Thompson calano d'intensita, Kevin Durant sale di colpi. Un paio di sue sgasate al ferro rilanciano i Warriors, avanti anche di una decina di lunghezze, con JaVale McGee a stoppare tutto e tutti sotto il suo ferro e Steph Curry a segnare una tripla delle sue. Andre Iguodala si inventa un canestro dall'arco, Livingston un gioco da tre punti, ma la difesa dei Dubs non è all'altezza, colpita più volte da Trey Lyles, da Mudiay e Jamal Murray, che dà il là alla rimonta dei padroni di casa. Il quarto quarto diventa così punto a punto: Durant e Young rispondono a Harris e Barton, poi è una tripla di Nikola Jokic a sparigliare le carte, in un finale confuso dei californiani, che pasticciano in attacco e perdono i riferimenti in difesa. Ne approfitta Denver, che batte per la seconda volta in stagione i campioni in carica. 

Denver Nuggets (28-25). Punti: Barton 25, Jokic 19, Harris 16, Murray e Lyles 15. Rimbalzi: Lyles 10. Assist: Jokic 5. 

Golden State Warriors (41-12). Punti: Durant 31, Curry 24, Thompson 16, Pachulia 10. Rimbalzi: Pachulia 8. Assist: Green 8.

Minnesota Timberwolves - New Orleans Pelicans 118-107

C'è Nikola Mirotic in panchina per coach Alvin Gentry, che può così disporre del nuovo arrivato da Chicago. In quintetto invece Cunningham vicino a Davis, contro dei Timberwolves con il loro starting five tradizionale. Ma è subito evidente la differenza di energia in favore dei padroni di casa, avanti 22-6 dopo una manciata di minuti. Taj Gibson e Karl-Anthony Towns non trovano opposizione al ferro, schiacciando più volte contro gli avversari, Jimmy Butler fa quello che vuole, Andrew Wiggins lascia qua e là lampi della sua classe, e i Pelicans sono già fuori partita dopo il primo quarto, chiuso sul 37-29, nonostante il solito Anthony Davis e qualche segnale di vita da parte dei panchinari Ian Clark e Darius Miller. Nikola Mirotic si presenta nel secondo quintetto, ma meglio di lui fanno i vari Nemanja Bjelica, Jamal Crawford e Tyus Jones, che allungano ulteriormente per Minnesota, stabilmente sopra di una quindicina di lunghezze, in attesa del rientro in campo di Jimmy Butler, che mette la sua griffe sul finale di tempo, chiuso sul 66-53. Stesso copione alla ripresa delle operazioni: New Orleans non accenna a difendere, subisce una tripla da Karl-Anthony Towns, soffre la fisicità di Gibson e le giocate di Butler, fino a sprofondare oltre i venti punti di distacco. Rajon Rondo e Jrue Holiday sono sostanzialmente non pervenuti, e ai Pelicans non possono bastare le giocate al ferro di Anthony Davis, da solo nel deserto. Nikola Mirotic prova a mettersi in ritmo con due triple consecutive, ma gli ospiti non rispondono, concedono spazio a Butler e Wiggins, condannandosi a un quarto quarto in cui Tyus Jones e Jamal Crawford fanno il bello e il cattivo tempo, con anche Gorgui Dieng in campo. Gli ultimi minuti di partita servono ai Pelicans solo per mettere in mostra la fisicità di Diallo, a risultato abbondantemente acquisito dai padroni di casa. 

Minnesota Timberwolves (34-22). Punti: Butler 30, Towns 22, Wiggins e Jones 15, Gibson 12. Rimbalzi: Towns 16. Assist: Butler 7. 

New Orleans Pelicans (28-24). Punti: Davis 38, Mirotic 18, Diallo 10. Rimbalzi: Mirotic 12, Diallo 10. Assist: Holiday 9.