Non sarà una passeggiata per nessuno giocare a Detroit, in quella Little Caesars Arena che ora, con Blake Griffin a farne da padrone, sembra trasmettere tutta una nuova atmosfera. Il debutto dell’ala arrivata dai Los Angeles Clippers è stato completamente positivo, per lui sono arrivati 24 punti (tirando 6 su 12 dal campo), con anche una tripla annessa; si aggiungono ai canestri i numerosi rimbalzi, 10 per la precisione e le palle servite ai compagni poi concluse a canestro: 5.

Alle statistiche appena emerse possiamo aggiungere le due stoppate inferte ai Memphis Grizzlies; un lavoro completo che si perfeziona con la vittoria finale, agguantata per due punti di scarto (102-104). È facile capire, già dai numeri, quanto il giocatore ex Clippers sia un elemento che spazia su più opzioni offensive e difensive. La sua presenza è una risorsa importante per la squadra, che crea attacchi più imprevedibili e offre un apporto in più nella lotta a rimbalzo a quello che è già uno dei migliori rimbalzisti della lega: Andre Drummond. Tutti questi elementi sono fondamentali e fanno capire come a Detroit la musica potrebbe davvero cambiare. Valutando anche il fatto che al momento i Pistons sono privi di Reginald Shon Jackson (“Reggie” più comunemente), possiamo dire che al suo ritorno la pericolosità di squadra si alzerà vertiginosamente senza ombra di dubbio.  

 

Le parole spese dai compagni per Blake Griffin sono state rosee, giocare con un all-star come lui agevola le cose per tutti, quello che manca al momento è la sinergia di gruppo, che si costruirà col tempo, ma non c’è fretta. Se i ragazzi di coach Stun Van Gundy lavorano bene e con pazienza, i risultati potrebbero arrivare. Ciò che conta più di tutto è assicurarsi un posto ai playoff e una volta là essere in grado di gestire le situazioni più complicate, magari provando a giocarsela anche con squadre come i Boston Celtics, i Cleveland Cavaliers o i Toronto Raptors. Tornando sulle parole dei membri di squadra, uno dei principali pilastri dei Pistons, Drummond, si è detto estremamente felice e impaziente di vedere quali saranno i risultati dell’innesto di Blake nel gruppo:

 

“Sarà bello! Sarà davvero divertente vedere le sue giocate e integrarsi nella squadra. Il suo gioco non cambierà affatto. Ha ancora il suo tocco e gioca come sa. Ma ora ha un altro “big” che gioca con lui, il cielo è il limite per questa squadra”

 

Anche Anthony Tolliver, il veterano della squadra, ha elogiato le qualità di Blake Griffin, sottolineando come sia un grande passatore oltre che uno “scorer” ed un buon rimbalzista, ha evidenziato la sua intelligenza nel prendersi il tiro solo quando serve, senza forzare, e questo farà molto bene alla squadra. Dal canto suo Blake si è detto molto carico per questa nuova avventura, ha voglia di dimostrare tanto e di portare questi Pistons più in alto possibile nella est conference:

 

“Voglio solo andare là fuori e giocare forte. Al momento sono molto limitato per quel che riguarda la conoscenza del gioco offensivo e difensivo della squadra. Penso che il coach abbia fatto un ottimo lavoro e che ci abbia aiutato a portarli (i Memphis) alla sconfitta. E tutti hanno giocato duro.”

 

Sembra essere stata la serata perfetta del debutto, se non fosse per una piccola gaffe accaduta ad inizio del secondo tempo, quando Blake, di ritorno dagli spogliatoi, si toglie la maglia da riscaldamento per entrare, accorgendosi però di non avere la sua solita maglia numero”32” sulle spalle. Ciò l’ha costretto a rimanere fuori per i primi minuti del quarto successivo, ma è stata solo una distrazione, sul campo poi ha parlato eccome: presente con la testa e con la determinazione giusta. Ora conta stare concentrati sull’obbiettivo, e una volta arrivati cercare di far fruttare il lavoro che verrà svolto da questo momento in poi. Siamo pronti a goderci qualche alley-oop nella città dei motori, che sia Griffin o Drummond a concluderli!