Piove sul bagnato in casa Cleveland Cavaliers. Agli enormi problemi di chimica di squadra, evidenziati dal rendimento offerto da metà dicembre in poi, si aggiunge ora anche l'infortunio di Kevin Love, k.o. per la frattura della mano sinistra, subita durante la gara persa la notte scorsa alla Little Caesar's Arena di Detroit contro i Pistons di coach Van Gundy. Una vera disdetta per Tyronn Lue e il resto della squadra, che da poche partite aveva provato a rimettere il Beach Boy californiano in quintetto insieme a un altro lungo di ruolo come Tristan Thompson.

Secondo quanto riportato da Brian Windhorst e Dave McMenamin di Espn, Love dovrà ora rimanere fuori per un periodo variabile dalle sei alle otto settimane, il che significa addio all'All-Star Game di Los Angeles e ritorno solo per gli ultimi scampoli di regular season. "E' davvero una sfortuna per la nostra squadra - le parole di LeBron James al riguardo, riportate proprio da McMenamin di Espn - ovviamente, con tutto quello che sta succedendo a questa franchigia, tra tentativi di capire come giocare ogni sera, cambi di quintetto e ricerca del giusto flusso, di certo non avevamo bisogno di avere Kevin fuori causa. Ora rimarrà fuori per un bel po' - forse un paio di mesi - quindi è davvero difficile". Prova a raccontare lo stato d'animo del suo giocatore coach Tyronn Lue: "E' giù - le parole dell'allenatore - ma fa parte del gioco. Tutti noi odiamo vedere qualcuno infortunato in qualsiasi momento della stagione, ora dobbiamo riunire le truppe e proteggergli le spalle fin quando non rientrerà. Cambi in quintetto? Potrebbero esserci delle modifiche, ma dipenderanno da quali saranno gli avversari e gli accoppiamenti. Probabilmente decideremo in base ai matchup. Dobbiamo solo guardare avanti. Quando piove, grandina". Dice la sua anche Isaiah Thomas: "Kevin è una parte importante di questa squadra, ora dobbiamo adottare la mentalità dell'avanti il prossimo. Come gruppo, dobbiamo mettere in campo ciò che fa lui. Nessuno può farlo da solo, perchè lui è speciale: è un'All-Star".

Kevin Love ha già subito in carriera un intervento chirurgico alla mano sinistra: accadde nell'ottobre del 2009, quando era un giovane alle prime armi con la maglia dei Minnesota Timberwolves. Lo scorso anno invece il Beach Boy fu sottoposto a operazione al ginocchio, proprio nel mese di febbraio, costretto a saltare l'All-Star Game di New Orleans. E anche in questa stagione Love guarderà da casa la partita delle stelle, e da bordo campo le gare dei suoi Cleveland Cavaliers, terzi a Ovest con il fiato sul collo dei Miami Heat di Erik Spoelstra (mezza gara di distacco, con confronto diretto questa notte in Ohio). L'assenza di Love costringerà Tyronn Lue a cambiare per l'ennesima volta il suo quintetto di partenza. A inizio stagione fu il californiano il pomo della discordia, dopo la decisione di schierarlo da unico lungo, con Tristan Thompson in panchina. Altre modifiche allo starting five di Cleveland si sono succedute nel corso della stagione, con il rientro di Isaiah Thomas (point guard che ha preso il posto di Josè Calderon) e con il recupero dello stesso Thompson, da una settimana di nuovo in quintetto per Jae Crowder, giunto da Boston la scorsa estate nell'ambito della trade Irving-Thomas. Proprio Crowder dovrebbe riprendersi il suo posto dall'inizio, in un quintetto con il canadese e quattro esterni (tra cui ovviamente LeBron James, J.R. Smith e Isaiah). Le altre opzioni riguardano Channing Frye, lungo tiratore che in questi anni è uscito solo dalla panchina, e Ante Zizic, giocatore che però non fa parte delle rotazioni del suo allenatore. Il k.o. di Love complica ulteriormente i piani dei Cavs, ma potrebbe anche rappresentare uno stimolo per compattare una squadra al momento priva di identità, in attesa dell'8 febbraio, quando sarà chiaro quali sarà il roster che LeBron James proverà a condurre verso il titolo NBA.