A caccia di una scossa. La necessità, impellente, è quella di invertire la rotta, pericolosamente in discesa nelle ultime gare. Nell'ultimo mese, a dirla tutta. Dalla notte di Natale, dalla rovinosa caduta in casa dei Golden State Warriors, ad oggi, i Cleveland Cavaliers e Tyronn Lue sembrano essere caduti nel baratro, in un limbo dal quale non riescono più a rialzarsi. Facce morte, atteggiamento del corpo disastroso, figlio di una chimica - tecnica, oltre che mentale, di squadra - mai del tutto trovata. Adesso, però, ad un tiro di schioppo dalla pausa per l'All Star Game, giro di boa stagionale, l'impellenza è quella di ritrovare solidità e quadra, soprattutto in difesa.
Motivo per il quale coach Lue ha pensato nelle scorse ore ad un cambio di assetto, di gerarchie, per consentire alla sua squadra di acquisire nuovamente un minimo di certezze. Si riparte dalla difesa, spalle a canestro, visto che l'attacco - almeno in queste condizioni psico-fisiche e di rotazioni - non ha dato ancora la garanzia di poter fare la differenza in positivo, anzi. Dentro Tristan Thompson, fuori Jae Crowder, positivo ma mai oltre le righe. Di lui lo stesso Lue ha parlato all'atto di commentare il cambio di quintetto: "Partiremo con Thompson al posto di Jae, che sta giocando bene nelle ultime partite. Non ho nulla contro di lui, sta facendo tutte le cose giuste. E' soltanto una questione di squadra, non di individui. Non sto dicendo sia una soluzione permanente da qui alla fine, ma è un qualcosa che vogliamo provare". Le cause sono presto spiegate: l'urgenza è quella di nascondere al massimo le pecche difensive di James - frustrato fisicamente oltre che mentalmente dall'atteggiamento dei compagni - e soprattutto di un Kevin Love spaesato e spesso molle. I Cavaliers ad oggi non possono permettersi che il quattro ed il cinque del quintetto titolare - ai quali si è aggiunto un non clamoroso difensore sul perimetro come Thomas - non difendano o comunque non lo facciano al massimo delle proprie potenzialità (non il top per quanto riguarda Love).
"Whatever the team wants me to do. That's the guy I've always been."@RealTristan on being back in the starting lineup: https://t.co/GKJnvynlOC pic.twitter.com/BCggkptWHW
— Cleveland Cavaliers (@cavs) 25 gennaio 2018
Fisicità, centimetri e protezione dell'area oltre che del ferro. Le qualità di Thompson, da recuperare inoltre mentalmente, fanno al caso di coach Lue, il quale sposterà Love nella posizione di ala grande e James in quella di tre, con Crowder a dare manforte nelle due metà campo alla second-unit che avrà Dwyane Wade come capo-banda. Inevitabilmente si accorceranno le rotazioni sul perimetro, con la coperta che tuttavia potrebbe diventare irrimediabilmente corta sotto le plance, non avendo la possibilità i Cavs di usufruire di un centro di riserva dalle caratteristiche simili a quelle di Thompson. Laconico il parere di James a riguardo: "Stiamo inserendo in quintetto un ragazzo che con noi è partito nei primi cinque per tante volte. Non credo sia un grande cambiamento. Dobbiamo ricucirci un nuovo abito. E' un giocatore che porta energia, gioca duro, può darci una mano".
Inevitabile infine non guardare anche al parere del diretto interessato, che sull'argomento ha così risposto a fine allenamento: "Adesso è il momento di pensare alla squadra. Non è una questione personale, è un problema di squadra. Anche se non mi piace un compagno di squadra fuori dal campo, in campo non deve interessarmi. Siamo qui a lavorare, scendere in campo per giocare duro e giocare l'uno per l'altro. Questo è quel che conta per me".