La point-guard degli Houston Rockets, Chris Paul, non è stato selezionato per la gara delle stelle. Lui e Paul George saranno senza dubbio gli assenti illustri il prossimo 18 febbraio allo Staples Center di Los Angeles nell'atto conclusivo del week-end dedicato all'All Star Game.

La scelta di non chiamare CP3 - uno dei migliori passatori della lega, uno degli ultimi puri playmaker, di quelli vecchio stile rimasti in NBA - ha sorpreso molti, ed anche James Harden, nell'immediato dopo gara a Dallas, ha espresso la sua opinione riguardo a questa esclusione: "Non mi capacito, penso che Chris abbia tutto per partecipare all'All Star Game. In estate è venuto qui da noi per aiutarci a vincere, e lo stiamo facendo in modo egregio. Abbiamo il secondo miglior record della lega, e neanche questo ci ricompensa".

I Rockets (34 vittorie e 12 sconfitte) sono l'unica squadra tra le prime tre in classifica in entrambe le conference che non avranno più di un rappresentante per il gioco All-Star. I Golden State Warriors, che hanno il miglior record del campionato con 38 vittorie e 10 sconfitte, avranno addirittura quattro giocatori che prenderanno parte all'All-Star Game.

Anche coach Mike D'Antoni ci ha tenuto a dire la sua, incensando il suo playmaker: "Sono stupito dal fatto che le persone che dovrebbero guardare le partite non lo facciano e quindi di conseguenza non vedono quanto Paul sia importante nell'economia di gioco di Houston. Il ragazzo è venuto a darci una mano, mettendo da parte spazio e riconoscimenti personali vari per migliorare il nostro team. Resto perplesso, basito, è una scelta che non mi trova d'accordo".

Fonte: Twitter Houston Rockets
Fonte: Twitter Houston Rockets

In effetti, l'impatto di Chris Paul ai Rockets è stato molto positivo. L'ex Clippers, infatti, in questa prima metà di regular season si è subito calato alla perfezione nel sistema di gioco dantoniano ed anche le sue cifre parlano chiaro, di quanto sia importante negli ingranaggi della franchigia texana. Diciannove punti di media e nove assist, ed un ruolo di primissimo piano - prima opzione offensiva - nel lasso di tempo nel quale il Barba è rimasto fermo ai box per infortunio.

Probabilmente, uno dei motivi che hanno spinto gli allenatori a non selezionare Paul sono state le 17 partite saltate per infortunio. Ma D'Antoni, in pronta risposta, ha rincarato la dose: "Quello che mi balza in mente in questo momento è il record che abbiamo con Paul in campo, in 29 gare ne abbiamo vinte 24, cosa possiamo pretendere di più dal ragazzo?"

Tuttavia, il diretto interessato non ha fatto drammi ed ai microfoni di ESPN ha fatto intendere che resterà concentrato solo ed esclusivamente sulla seconda metà di stagione: "Sto giocando nel modo giusto, non ho da rimproverarmi nulla. Sto cercando di dare il massimo in campo, in ogni partita, mi interessa al momento solo questo e niente più. Ci aspetta una seconda parte di stagione difficile, resto concentrato su questo e basta, il resto non mi interessa".