Niente da fare. Sembra esserci ancora troppa differenza tra i Cleveland Cavaliers di questo periodo ed i Golden State Warriors di Kevin Durant e Stephen Curry. Decisamente più squadra quella di coach Kerr, la quale nei momenti decisivi della gara si è affidata, oltre allo sconfinato talento dei suoi interpreti, anche al sistema - offensivo quanto difensivo - per limitare l'attacco dei Cavaliers, trascinato da un ottimo LeBron James. Troppa differenza, soprattutto nel secondo tempo, quando Golden State ha alzato le marce del motore ed ha creato i presupposti per il parziale che ha primo riportato i Warriors in parità, poi lanciato l'allungo definitivo nell'ultimo quarto.
Eppure l'avvio di gara sembrava essere decisamente favorevole ai Cavaliers: ispira LeBron, Thomas, Love e Crowder finalizzano per il più 7 dopo pochi minuti. Risponde dalla parte opposta il solo Klay Thompson, autore di tre triple in un amen, che riportano a contatto gli ospiti, alquanto sonnecchianti in avvio. La gara è bella ed intensa, anche se le difese non sembrano voler impegnarsi più di tanto: percentuali alte che favoriscono lo spettacolo, con James che infila una dozzina abbondante di punti dominando il parquet. Le sue scorribande non sono tuttavia sufficienti a creare un margine sufficiente tra le squadre, con Durant che risponde puntualmente dalla parte opposta (37-35 alla prima sirena). Korver, Green e Wade danno nuova linfa ai padroni di casa dalla panchina, il più 9 è frutto di una discreta intensità difensiva, alla quale però rispondono con estrema ratio Thompson, Iguodala ed il rientrante Curry. Il trenta si mette in ritmo con il passare dei minuti, anche se sono Thomas, Wade e Smith a firmare le giocate che valgono il più sette Cleveland all'intervallo lungo.
L'approccio alla ripresa è tutto di marca Warriors. Durant e Curry si caricano sulle spalle la squadra fin dalle prime battute e, a suon di giocate, azzerano il vantaggio casalingo, nonostante le giocate di James, per sé stesso e per i compagni di squadra. I liberi di Durant valgono il primo sorpasso Golden State, dopo il quale inizia un lungo botta e risposta che porta le squadre all'ingresso dell'ultima frazione di gioco: un positivo Thomas, sebbene le percentuali al tiro siano deficitarie, spalleggia James; il duo dei Cavs controbatte alle folate di Durant, immarcabile come al solito a tratti. L'ex Boston impatta a quota 93 in avvio di quarto periodo, ma è di fatto l'ultima fiammata di Cleveland, che crolla poco dopo sotto i colpi di West e Thompson. Sul meno sei la squadra di Lue prova a rialzarsi, con LeBron, ma sono Young e Curry a mettere la parola fine all'incontro. La difesa di Golden State diventa un bunker impenetrabile, davanti al quale i Cavs si inginocchiano ancora una volta.