Alla fine la spuntano i New Orleans Pelicans al Madison Square Garden, con enorme rammarico per i padroni di casa dei New York Knicks che sprecano e sciupano nell'ultimo quarto d'ora di gara un vantaggio di circa venti punti. Mattatore di serata Anthony Davis, autore di una strepitosa prova da 48 punti e 17 rimbalzi catturati, ben coadiuvato soprattutto nell'ultimo quarto e nel prolungamento da Holiday e Cousins, i quali mettono a referto rispettivamente 31 e 15 punti. Per i Knicks a salvarsi Jack, autore di una buona prova balistica, ed il solito Porzingis, autore di 25 punti, ma leggermente impreciso nel finale. 

L'avvio di gara è tutto di marca newyorchese, complice anche un approccio decisamente blando della difesa dei Pelicans. Davis è il solo a respingere le bordate dei padroni di casa, che provano fin da subito ad imprimere ritmi alti alla gara e a scappare nel punteggio con Jack e Porzingis. New Orleans fatica oltremodo in attacco e, complice anche l'ingresso in campo di Hardaway, crolla: di Davis, a quattro e mezzo dal termine del primo quarto, l'ultimo canestro per gli ospiti, che dal 13-17 si ritrovano sotto di 16 alla prima pausa. Miller ed Holiday provano a suonare la carica e scuotere i viaggianti, ma l'esecuzione offensiva dei Knicks resta concreta ed efficace, con Lee ed un buon McDermott. Hardaway e Porzingis respingono i tentativi di rimonta dei Pelicans, riportando New York attorno ad una confortevole dozzina di punti di vantaggio, seppur non chiudendo mai la gara. Di Davis l'ultima parola prima dell'intervallo, con il monociglio che firma il 57-48. 

I ritmi e l'inerzia non sembrano cambiare in avvio di ripresa. La difesa blanda dei Pelicans non permette a Davis di coronare la rimonta: New Orleans arriva in un paio di occasioni ad un possesso dai Knicks, ma sono i soliti Jack e Porzingis a ribadire le distanze tra le squadre. Holiday prova a tenere a galla i Pelicans nel momento peggiore, ma è fin troppa la facilità con la quale i Knicks arrivano al ferro con l'ala lettone e con O'Quinn. New York appare in controllo della contesa, quattro punti di fila di Hardaway, inoltre, sembrano chiudere definitivamente la contesa sul 96-77. E' però di fatto l'ultimo squillo dei padroni di casa, che tolgono le mani dal volante fin troppo presto e lasciano una piccola finestra aperta al ritorno degli ospiti. Davis è indemoniato, segna da qualsiasi posizione, trascinandosi alle spalle un chirurgico Holiday. Anche Cousins, sonnecchiante fino a quel momento, si sveglia nell'ultimo quarto, contribuendo al parziale che riapre la gara. I Knicks vacillano, perdono ritmo e fiducia in attacco, mentre Davis è inarrestasbile. Il vantaggio dei padroni di casa si riduce all'osso, Kanter e Hardaway provano a conservare qualche punto di vantaggio nel finale, ma Cousins prima e Davis a tre secondi dal termine portano la sfida all'overtime. 

L'approccio al prolungamento dei padroni di casa sembra gagliardo e propositivo, ma è Holiday, con sette punti di fila, a rispondere puntualmente alle folate di Porzingis e Kanter. L'inerzia però è tutta dalla parte dei Pelicans e, nel finale, la giocata del Campione illumina la scena: Davis attacca Porzingis in uno contro uno, il lettone tiene due volte, prima di piegarsi al fade away che chiude la gara del 23 avversario. E' l'epilogo, perché New York non riesce a rialzarsi e cede il passo ai Pelicans.