Altra prestazione sconcertante dei Cleveland Cavaliers di Tyronn Lue. La squadra di LeBron James, reduce dalla sonora sconfitta di Minneapolis contro i Timberwolves, si ripete anche a Toronto, contro i Raptors di Dwane Casey, in una sfida senza storia. Orribile la difesa dei Cavs, a cui non può bastare un LeBron da 26 punti in 32 punti per coprire le magagne della propria metà campo, mentre i canadesi banchettano dall'inizio alla fine, nonostante l'assenza di Kyle Lowry. DeMar DeRozan chiude con 13 punti, quanto basta per mandare al tappeto gli avversari, travolti già a partire dal secondo quarto. Toronto prosegue dunque la sua corsa al primo posto a Est, mentre i Cavs devono guardarsi dentro.
All'Air Canada Centre di Toronto, i padroni di casa devono fare a meno di Serge Ibaka, sospeso dalla lega dopo la scazzottata con James Johnson di Miami, e di Kyle Lowry: spazio in quintetto a C.J. Miles e Delon Wright. Sin dai primi possessi si comprende che sarà una lunga serata per i Cavs: molli, impalpabili sui due lati del campo, gli ospiti soffrono a rimbalzo, fanno sembrare Jonas Valanciunas un centro dominante, e non reagiscono ai primi guizzi di DeRozan e Wright, con Miles a segno dall'arco. L'attacco di Cleveland ha un nome e un cognome: LeBron James, che si prende il ferro in più di un'occasione, sia a difesa schierata che in contropiede. Intorno al Prescelto c'è però il deserto tecnico. Kevin Love pare capitato in campo per caso, J.R. Smith non è pervenuto, Isaiah Thomas sbatte contro la difesa dei Raptors, e il solo Tristan Thompson prova a metterci un po' di energia in uscita dalla panchina. Con simili premesse, non stupisce che Toronto inizi ad allungare le mani sulla partita sul finire del primo quarto, quando la sua second unit aggredisce gli ospiti: Norman Powell e Pascal Siakam vanno il doppio rispetto ai loro omologhi in maglia Cavs, che lasciano sempre scoperto il canestro, e Fred VanVleet si costruisce una serata di gloria, andando a bersaglio da ogni posizione, soprattutto dall'arco. Anche Jakob Poeltl si mette a dominare da centro, tra stoppate e schiacciate, e Cleveland si ritrova sotto di venti in un lampo: stavolta neanche il rientro in campo di un furioso James riesce a tamponare l'emorragia, perchè all'intervallo lungo lo score è di 65-40.
Ancora LeBron prova a riaprire le ostilità da par suo, ma le sue avventure al ferro sono estemporanee nell'attacco dei Cavs, che offre una versione sconcertante di Thomas e Smith, con Jae Crowder tra i pochi a salvarsi nel disastro generale. Anche Dwyane Wade e Jeff Green colano a picco con il resto della nave, e DeMar DeRozan ne approfitta per mettere la sua griffe su una partita già vinta. Ma il peggio per Cleveland deve ancora venire, perchè coach Casey manda di nuovo dentro le sue seconde linee, affamate e precise: a suon di triple, i vari VanVleet, Miles, Anunoby e Powell dilatano il vantaggio oltre le trenta lunghezze, infierendo su dei Cavs che non hanno neanche la forza per reagire. Con la gara già vinta con più di un quarto di anticipo, DeRozan decide che può bastare così: spazio dunque a Siakam, Poeltl e ancora a VanVleet, cecchino infallibile di una Toronto che sogna a occhi aperti. Anche Tyronn Lue riconosce presto la sconfitta, fa sedere James, butta dentro Channing Frye, Cedi Osman e Josè Calderon, in un lunghissimo garbage time, un'agonia per i Cavs, che trovano punti da Kyle Korver e Jeff Green, ma che subiscono un'altra sconfitta imbarazzante, incassando canestri e punti persino da Nogueira, Miller e Brown. Alla fine lo scarto è di trentaquattro lunghezze, specchio fedele dell'atteggiamento mostrato in campo. A Cleveland serve una scossa immediata, nonostante la stagione sia ancora lunga: non aiutano le voci sul futuro di LeBron.
Toronto Raptors (29-11). Punti: VanVleet 22, Miles e Siakam 16, Valanciunas 15, Powell 14, DeRozan 13, Poeltl 12. Rimbalzi: Valanciunas 18, Poeltl 12. Assist: DeRozan 8.
Cleveland Cavaliers (26-15). Punti: James 26, Green 13, Crowder 11, Love 10. Rimbalzi: Love 9. Assist: Wade e Thomas 3.