Chicago Bulls - Houston Rockets 107-116

Si rialzano a Chicago gli Houston Rockets, trascinati in assenza di James Harden dalle prestazioni di Chris Paul, Eric Gordon e del sempre positivo in uscita dalla panchina Gerald Green, autore anche stanotte di 22 punti. Agli ospiti bastano due spallate, una per frazione nel primo e nel terzo quarto, per avere la meglio dei ragazzi di coach Hoiberg, privi di Nikola Mirotic. In avvio di gara si segna di fatto soltanto da tre: ritmi alti che favoriscono però gli ospiti, i quali con Ariza - tre in rapida successione - scappano sul 12-6. Markkanen e Holiday provano a tenere botta per i Bulls, ma Gordon e l'ingresso di Green contribuiscono al parziale che consente ai ragazzi di D'Antoni di volare sul più 13 a fine primo quarto (22-35). Di Valentine e Portis la risposta di Chicago, la quale tuttavia si ferma per un paio di volte una volta arrivati a sette punti di margine: Paul prima e Green successivamente smorzano sul nascere gli entusiasmi dei Bulls, rispedendo al mittente i tentativi di rimonta. 

Eric Gordon - Foto Rockets Twitter

Le folate di Dunn ed i canestri di Markkanen riportano i Bulls sotto di cinque, ma è alla ripresa delle ostilità che Houston serra le fila difensivamente e scappa via definitivamente nel punteggio: la seconda spallata è quella definitiva ed arriva dopo il sorpasso firmato da Dunn sul 64-62. I Rockets riprendono a giocare su ritmi alti e su percentuali degne di nota da oltre l'arco, con Paul che gestisce e dispensa assist ai compagni di squadra: le triple di Tucker, Green ancora - la quarta personale - e dello stesso Paul mandano Houston avanti di 12 all'ultima pausa. I Bulls sembrano riuscire a tenere il colpo, ma è ancora l'ex Clippers, unito alla tripla di Anderson, l'unica di giornata, a mandare i titoli di coda sul +15. Vani gli ultimi sforzi di Dunn ed Holiday

Los Angeles Clippers - Atlanta Hawks 108-107

Gara molto più equilibrata del previsto quella andata in scena allo Staples Center di Los Angeles, dove i Clippers di Doc Rivers la spuntano nel finale sui derelitti Atlanta Hawks. Padroni di casa ai quali non basta un buon primo tempo ed un margine di una dozzina di punti per archiviare la pratica, anzi: sono gli ospiti nella ripresa a ribaltare la sfida e rischiare di portare a casa la contesa, illusi da Prince e Schroder prima del canestro di Williams sulla sirena. Lo stesso Prince, che con Ilyasova, permette agli ospiti di restare aggrappati alla gara nei primi minuti della contesa, con due triple che rispondono ai primi tentativi di fuga dei Clippers portati da Jordan e CJ Williams. La tripla di quest'ultimo, unita a quella di Evans permette a Los Angeles di creare un primo strappo, con gli Hawks che perdono le prime distanze difensivamente. Collins e Cavanaugh provano a scuotere Atlanta, ma sono Wallace, Dekker e Lou Williams - che entra in partita con il passare dei minuti - ad implementare il vantaggio per i Clippers fino al più 10. Il ritorno in campo di Schroder infonde un minimo di fiducia all'attacco degli Hawks, ma non basta per contenere l'intensità e le buone percentuali al tiro dei padroni di casa: all'intervallo è 58-47.  

Williams e Jordan confermano il vantaggio ad inizio ripresa, ma la pecca dei Clippers è quella di non serrare ulteriormente le fila per chiudere definitivamente la partita. Anzi. Sul -14 Schroder si carica la squadra sulle spalle e, con Ilyasova e Prince, piazza il break che vale il -5 (71-76). Gara riaperta del tutto, con i Clippers che perdono il filo del discorso in attacco ed iniziano ad affidarsi quasi esclusivamente agli isolamenti di Lou Williams - 34 si, ma con 12/29 dal campo. Il canestro di Prince e la tripla di Muscala valgono il pareggio a quota 84 ad inizio quarta frazione, equilibrio che non si schioderà fino ai minuti finali. L'inerzia si sposta dalla parte degli Hawks, i quali vanno sul più sei con Delaney ma non riescono a gestire il vantaggio: Jordan è implacabile (!) dalla lunetta ed accorcia, prima del concitato finale. Bazemore firma i liberi del più due, Lou Williams sbaglia la tripla del sorpasso, ma è CJ Williams a vestire i panni dell'eroe grazie al rimbalzo in attacco ed alla tripla della vittoria.