Decimati da assenze per infortunio, i San Antonio Spurs di Gregg Popovich la spuntano nel finale al Golden1 Center di Sacramento contro i Kings di Dave Jorger. Per i neroargento, fondamentale il contributo di LaMarcus Aldridge (31 punti) e Davis Bertans (28). In California altro successo dei Golden State Warriors di Steve Kerr che, nonostante l'assenza di Kevin Durant, regolano alla Oracle Arena di Oakland i Denver Nuggets di Mike Malone, anche grazie a 32 punti di Steph Curry. 

Sacramento Kings - San Antonio Spurs 100-107 

Gli Spurs si presentano in back to back a Sacramento senza gli infortunati Leonard, Green e Gay, con Manu Ginobili tenuto a riposo, mentre i californiani ripropongono Zach Randolph in quintetto. Primo quarto in cui San Antonio fatica a segnare, affidandosi quasi esclusivamente a LaMarcus Aldridge, mentre i padroni di casa allungano con De'Aaron Fox e con la prepotenza fisica di Willy Cauley-Stein. Anche Hield e poi Bogdan Bogdanovic, in uscita dalla panchina, vanno a referto per Sacramento, ma San Antonio resiste, ancora con LMA, poi con un paio di canestri di Dejounte Murray, una tripla di Brandon Paul e l'impatto del lettone Davis Bertans, cecchino dall'arco. Le difficoltà neroargento emergono poi tutte nel secondo quarto, quando il loro roster decimato mostra la corda: ne approfittano ancora Bogdanovic, Randolph e Koufos, con Buddy Hield e Fox che sembrano indirizzare la gara dalla parte dei californiani, sopra di una decina di lunghezze a pochi minuti dall'intervallo lungo, prima che Bertans e Mills chiudano il primo tempo sul 56-46. Alla ripresa delle operazioni San Antonio cambia marcia in difesa, trova altri punti da uno strepitoso LaMarcus Aldridge, con Mills e Forbes in ripresa rispetto all'inizio, mentre Parker e Gasol non riescono a incidere. In pochi minuti la gara è di nuovo in equilibrio, nonostante una scarica di canestri da media e lunga distanza di Garrett Temple. Si giunge così al quarto quarto con gli Spurs in scia, che pareggiano e poi sorpassano grazie a un indiavolato Davis Bertans, esiziale per i Kings dall'arco dei tre punti. Aldridge, Patty Mills e soprattutto Bryn Forbes contribuiscono al gran finale di San Antonio, che resiste a Cauley-Stein e Bogdanovic, portando a casa la vittoria dopo il k.o. in extremis di Portland. 

Sacramento Kings (13-26). Punti: Cauley-Stein 22, Bogdanovic e Temple 16, Fox 11, Hield 10. Rimbalzi: Cauley-Stein 9. Assist: Fox 10. 

San Antonio Spurs (28-14). Punti: Aldridge 31, Bertans 28, Mills 14, Forbes 12. Rimbalzi: Aldridge 12. Assist: Murray 6.

Golden State Warriors - Denver Nuggets 124-114 

Steve Kerr fa ancora a meno di Kevin Durant contro i Nuggets: in quintetto alla Oracle Arena ecco nuovamente Andre Iguodala. Gara subito a ritmi alti: Draymond Green parte forte per i Warriors, trovando canestri da tre e in contropiede, Klay Thompson è meraviglioso nel giocare nelle pieghe della partita, mentre Curry sta per un po' a guardare. Eppure i Nuggets, ben presto sotto di dieci lunghezze, non si demoralizzano: merito di Gary Harris e Nikola Jokic, che mette in mostra tutte le sue qualità anche di fronte ai campioni in carica. Curry inizia ad alzare i ritmi a fine primo quarto, quando anche Jordan Bell dà spettacolo sui due lati del campo, per un punteggio che alla prima pausa è di 37-28. Segnano praticamente tutti per Golden State, da Young a Casspi passando per David West, ma Denver non ci sta e replica ancora con un fantastico Jamal Murray, in crescita costante in questa stagione. Anche Plumlee e Trey Lyles, splendido in uscita dalla panchina, contribuiscono a un bel parziale degli ospiti, che si rifanno sotto, prima di essere ricacciati sotto da Curry, per il 64-57 dell'intervallo lungo. Alla ripresa delle operazioni sono i Nuggets a sgabbiare meglio dagli spogliatoi e a pareggiare i conti a quota 72, grazie a Jokic, Harris e Mason Plumlee, con Murray nuovamente sugli scudi. Ma l'ennesimo strappo della partita di Golden State porta la firma di uno Steph Curry in fiducia, insieme a Draymond Green e al solito sospetto Klay Thompson. E' la fuga buona, perchè il vantaggio di 10-15 lunghezze dei Dubs viene gestito con autorevolezza, nonostante le repliche di Lyles e Chandler nel quarto quarto. Neanche Murray si arrende per coach Malone, ma i vari West, Livingston e Young mantengono le distanze, con Curry che chiude i conti nel finale. 

Golden State Warriors (33-8). Punti: Curry 32, Green 23, Thompson 19, Livingston 11, West 10. Rimbalzi: Bell 8. Assist: Green 10. 

Denver Nuggets (21-19). Punti: Jokic e Harris 22, Murray e Lyles 21, Plumlee 12. Rimbalzi: Jokic 12, Chandler 10. Assist: Jokic 11.