Prova di strapotere per Steph Curry che con un primo tempo da urlo e 45 punti finali demolisce i Los Angeles Clippers e trascina alla vittoria i suoi Warriors. Nella notte, invece, Milwaukee vince, con la personalità di Bledsoe ed Antetokounmpo, una gara tiratissima in quel di Washington.

GOLDEN STATE WARRIORS 121-105 LOS ANGELES CLIPPERS

Si parte a ritmo piuttosto contenuto, ma la schiacciata di DeAndre Jordan, con la risposta a tono di Green, accendono subito la gara sul 6-6. Curry trova subito un paio delle sue triple fuori di testa, mentre una doppia giocata di Iguodala (stoppata, contropiede ed assist per Pachulia in transizione) regala il primo vantaggio agli ospiti: 14-9. Lou Williams si mette in proprio con sette punti filati, provando a ricucire il gap dal palleggio, ma Steph è on fire e spara altre due bombe sensazionali. Griffin finisce a terra per un colpo subito al capo ed i Clips tremano, ma ancora una volta Williams, dal palleggio, batte la sirena e riesce a chiudere il primo quarto sul 31-25.

Padoni di casa che con la second unit si riport anche a -1, ma West e Livingstone combinano per dodicipunti e mantengono la leadership. Si continua a segnare tanto,  i padroni di casa spingono in transizione grazie a Reed, Harrell e Wallace, e quando Dekker arriva a chiudere il tap-in è 50-50. Torna però in campo Curry, e la festa riprendono a farla gli splash brothers: nove punti filati per il folletto con il 30, che chiude il primo tempo a quota 29 (29!!), coadiuvato da Klay Thompson per il +11.

Il secondo tempo si apre con un 2+1 di Draymond Green, emulato anche da Jordan a rimbalzo offensivo, prima che Thompson e Curry riprendano con la loro clinic sul tiro da tre. I Clippers vanno tanto nel pitturato, con la coppia DeAndre-Harrell ma anche con le pentrazioni dei piccoli. L.A. perde però lentamente contatto, sino a ritrovarsi sull’84-67 quando Steph manda a segno l’ennesima tripla. Totalmente in controllo, il nativo di Akron smazza assist e mettte in ritmo anche i compagni: Green prima, Young poi, quando l’orso ballerino manda a schiacciare McGee iniziano a scorrere i titoli di coda.

Timbrato il massimo vantaggio a +30, il quarto quarto è oggetto di culto per gli appassionati di garbage time: si mettono in mostra il rookie Jordan Bell e Nick Young, ma anche Montrezl Harrell, che tiene in campo un pallone paranormale (facendoselo passare sotto le gambe in salto) per regalare tre punti ad Evans. Gli ex-Rockets continuano a segnare tanto, ma oramai si gioca solo per la gloria: Los Angeles alleggerisce il parziale ma il tabellino, a fine partita, recita 121-105.

MILWAUKEE BUCKS 110-103 WASHINGTON WIZARDS

Ad iniziare forte è Washington, con Oubre e Gortat a firmare, fuori e dentro l'arco, il primo parziale di 9-2. Antetokounmpo prova a scuotere i suoi in qualche modo, con la solita prestanza fisica: 7 dei primi 18 di squadra sono delle sue penetrazioni, mentre dall'altra parte Morris, a rimbalzo offensivo, e Wall in contropiede dopo la rubata fanno +5. I Bucks forzano un po' troppo, e subito gli avversari ne approfittano: Wall trova l'area con continuità, Mahinmi in post basso apre la doppia cifra di gap. 32-24 a fine primo quarto.

In apertura di seconda frazione sono Brogdon e Mahinmi a firmare gli unici punti dei primi due minuti, e l'ex-Indiana riesce anche ad imbeccare Scott per la tripla del +9. Snell risponde al fuoco dopo lo scarico di Antetokounmpo, e quando Brogdon sigilla la penetrazione in reverse è 33-39. Morris scuote i suoi mandando a schiacciare Oubre Jr. ed aprendo un bel parziale: i Bucks limitano i danni, ma arriva il timeout per riorganizzare le idee. A dare il via alla rimonta è Eric Bledsoe, che entra in partita con sette punti consecutivi e poi piazza l'assist per la schiacciata di Antetokounmpo: Washington non segna più se non con un layup di Gortat, sbagliano tanto Wall e Beal ed alla seconda sirena è 53 pari.

Nel secondo tempo Bradley Beal prova a mettersi in proprio, inchiodando l'alley oop di Wall e poi andando a segno dalla media, ma dall'altra parte Antetokounmpo infila la tripla del 62-62. Si segna poco, Gortat e Oubre provano un mini-parziale subito stroncato da Bledsoe, letale con due penetrazioni alla velocità della luce. Nel finale di quarto i Bucks ritrovano continuità dall'arco  con Snell e Middleton, prima che il decimo assist di Wall mandi a segno Mike Scott da sotto. Negli ultimi due minuti invece il tabellino si aggiorna a raffica: è sfida a distanza con una perla dopo l'altra tra Antetokounmpo e Wall, ma nella contesa si inseriscono Thon Maker (schiacciata su alzata di Dellavedova) e soprattutto Meeks, che fa 2/2 da tre e manda in archivio l'85-80.

Nel quarto decisivo Henson risponde a Satoransky, mentre Milwaukee rimane a contatto grazie al 6/6 in lunetta. Un flagrant 2 costa l'espulsione a Matt Dellavedova, ma al gancio di Gortat risponde alla stessa maniera Henson. Oubre e Wall non falliscono ai liberi, e quando Morris entra di forza per l'ennesima volta nel pitturato è +3 con tre minuti sul cronometro. Qui, però, parte il Greek Freak Show: penetrazione devastante di mano destra, turnaround dalla media sulla testa del difensore e rimbalzo per lanciare Bledsoe: l'ex-Suns ringrazia e manda dentro la tripla dal palleggio, in 90 secondi i Bucks hanno ribaltato la situazione, ed i cinque punti di vantaggio diventano sette alla sirena finale. 110-103 e prova di forza non indifferente per i ragazzi  di Jason Kidd.