Gli Houston Rockets per allungare le rotazioni hanno pensato, la settimana scorsa, di mettere sotto contratto - non garantito - lo swingman Gerald Green. Mai scelta è stata più azzeccata, infatti le ultime prestazione dell'ex Boston sono state a dir poco scintillanti e non sono passate inosservate, nè alla NBA e nè tantomeno allo stesso front-office dei Rockets che ha letteralmente pescato il coniglio dal cilindro, con il general manager Daryl Morey che si è dimostrato, per l'ennesima volta, uno stratega.
La franchigia texana, dato l'ottimo impatto avuto da Grenn, sarebbe fermamente intenzionata a proporre al giocatore un contratto garantito per tutto il resto della stagione, consegnando quindi a coach Mike D'Antoni una risorsa di punti dalla panchina non indifferente. Il 31enne Green, che ha firmato un contratto da free-agent una settimana fa, ha vissuto due ottime partite da 27 e 29 punti in assenza dell'infortunato James Harden, ed è diventato improvvisamente un membro irrinunciabile dei Rockets. Giovedì sera, nella sconfitta di Houston contro i Golden State Warriors, è uscito dal campo tra gli applausi del Toyota Center, dopo aver messo in faccia ad una delle difese più forti delle lega 29 punti ed 8 triple.
A farne le spese, e dunque in odore di taglio, è Bobby Brown, giocatore ammirato anche in Italia con la casacca della Montepaschi Siena qualche anno addietro.
Green, rimasto senza squadra dopo essere stato lasciato libero dai Boston Celtics, ha trovato immediatamente la sua nuova (e giusta) dimensione agli Houston Rockets, trattasi infatti di tiratore mortifero dalla lunga distanza. Sappiamo infatti che il gioco di Houston si basa tantissimo sul gioco uno vs uno di Paul o Harden e dai conseguenti scarichi di questi ultimi oltre l'arco dei 7 metri e 25 per i vari cecchini Gordon, Ariza, Mbah a Moute e proprio Green. In 5 gare finora giocate, il nuovo innesto dei 'Razzi' sta viaggiando a 16 punti e 3 rimbalzi di media ad allacciata di scarpe.