Nel giorno del trentatreesimo compleanno di LeBron James, i Cleveland Cavaliers di Tyronn Lue chiudono la loro breve striscia di trasferte a Ovest con la terza sconfitta in tre gare, perdendo anche alla Vivint Smart Home Arena contro gli Utah Jazz di Quin Snyder. Decisivo un maxi-parziale dei padroni di casa nel terzo quarto, con il rookie Donovan Mitchell (29 punti, 10/17 dal campo) e lo spagnolo Ricky Rubio (16 punti, 10 rimbalzi e 8 assist) sugli scudi. Ai Cavs non basta il solito LeBron da 29 punti (12/22 dal campo), 8 rimbalzi e 6 assist per uscire indenni da Salt Lake City. 

Per la gara contro Cleveland, coach Quin Snyder sceglie Thabo Sefolosha al fianco di Derrick Favors, con lo svedese Jonas Jerebko che si accomoda in panchina. Proprio Favors è costretto a lasciare il campo nel primo quarto per problemi di falli, mentre i Cavs sembrano gestire tranquillamente la gara. LeBron è sotto controllo, Kevin Love segna da tre, mentre faticano Josè Calderon e Jae Crowder. Buono l'impatto sulla partita di Jeff Green dalla panchina di Tyronn Lue, con i Cavs avanti 22-32 a fine primo quarto, nonostante un Ricky Rubio particolarmente aggressivo e in palla per Utah. Joe Johnson prova a scuotere la second unit di Snyder, insieme a Rodney Hood, ma i Jazz faticano, come consuetudine in attacco, anche perchè dall'altra parte Kevin Love è una sentenza da tre punti e LeBron James chirurgico. Spetta dunque a Derrick Favors, rientrato nel secondo periodo, e a Donovan Mitchell tenere a galla i padroni di casa, approfittando anche di un passaggio a vuoto degli avversari, che chiudono il primo tempo con una magia di LeBron, sul 48-53, ma perdono via via ritmo, anche perchè Dwyane Wade non è un fattore dalla panchina. 

La gara cambia volto alla ripresa delle operazioni. I Cavs rientrano in campo molli e svagati, non segnano praticamente mai e subiscono un maxi-parziale dei Jazz, al contrario attivissimi e abili a sfruttare la transizione offensiva. Joe Ingles diventa fondamentale in quattro/cinque minuti di fuoco di Utah, Rubio circumnaviga la difesa di Cleveland, Donovan Mitchell attacca il ferro con continuità ed è poi Rodney Hood a completare l'opera per coach Snyder, in un terzo quarto da incubo per Cleveland (parziale di 28-16, con colpo di coda finale degli ospiti). Costretti a inseguire di una decina di lunghezze, i Cavs si scuotono ancora una volta grazie alle seconde linee: Wade entra in partita, Jeff Green continua a segnare, e Tristan Thompson diventa un fattore sotto canestro, in una bel duello con Derrick Favors, che replica dall'altra parte con una poderosa schiacciata. Il finale diventa così appassionante e punto a punto: LeBron James attacca il ferro con la solita rabbia, ma sbaglia dall'arco, a differenza del compagno di squadra Kevin Love. Più volte sotto di una sola lunghezza, a Cleveland non riesce il sorpasso, e Donovan Mitchell può così chiudere i conti in penetrazione, dopo aver già fatto venire giù la Vivint Smart Home Arena con una gran schiacciata su taglio backdoor (colpevole difesa di J.R. Smith). Vincono dunque i Jazz, mentre i Cavs tornano a casa con tre k.o. sul groppone. 

Utah Jazz (16-21). Punti: Mitchell 29, Favors 19, Rubio 16, Hood 12, Sefolosha 10. Rimbalzi: Sefolosha 12, Rubio 10. Assist: Rubio 8. 

Cleveland Cavaliers (24-12). Punti: James 29, Green 22, Love 20, Thompson 11. Rimbalzi: Love 10. Assist: James 6.