Orlando Magic - Detroit Pistons 102-89

Nonostante l'assenza di Vucevic gli Orlando Magic superano tra le mura amiche i Detroit Pistons di coach Van Gundy, i quali confermano le enormi difficoltà lontano da MoTown. Gara di testa per i padroni di casa, che iniziano la sfida con il piede giusto: 9-2 firmato da Gordon, Biyombo e Fournier, i quali approfittano di un inizio fin troppo rilassato da parte degli ospiti. Al primo parziale negativo i Pistons rispondono con Bullock e Drummond, ma le redini della gara sembrano essere saldamente tra le mani dei padroni di casa. Anche con la second unit non cambia la musica, anzi: Afflalo, Augustin e la tripla di Gordon rifilano la prima spallata all'incontro, volando sul più 10 a metà secondo quarto, ma Smith e Drummond colmano il gap ed impattano a quota 50 all'intervallo. 

Nemmeno la rimonta però consente ai Pistons di ribaltare l'inerzia della sfida: Fournier allunga di nuovo per i Magic, Payton implementa il vantaggio ma senza staccare definitivamente gli ospiti, i quali trovano da Drummond e Harris i punti per passare addirittura in vantaggio a metà terzo quarto. Il play di casa si carica la squadra sulle spalle e, in compagnia di un cinico e spietato Speights, ribalta la contesa e propizia il break che a cavallo degli ultimi due quarti decide la gara: tre triple di fila dell'ex ala dei Warriors, di Augustin e di Afflalo scavano il solco di tredici punti che i Pistons non riusciranno più a colmare, cedendo ancora il passo lontano dal Palace of Auburn Hills. 

Milwaukee Bucks - Minnesota Timberwolves 102-96

Continuano i problemi di personalità dei Minnesota Timberwolves di coach Tom Thibodeau, i quali dopo una gara sostanzialmente dominata in casa dei Milwaukee Bucks crollano nell'ultimo periodo cedendo il passo alla rimonta dei padroni di casa, trascinati da Eric Bledsoe e dal solito Giannis Antetokounmpo. Gara dai tre volti quella del BMO Harris Bradley Center, con gli ospiti trascinati da Wiggins e Towns nel primo quarto quando i Timberwolves scappano immediatamente sul più dieci senza trovare alcuna risposta dalla squadra di Kidd. Il greco e Middleton tengono a galla i padroni di casa, ma l'attacco di Minnesota gira alla perfezione, trovando sia sul perimetro con Wiggins e Crawford che internamente con Towns e Gibson le soluzioni per confermare il vantaggio all'intervallo lungo. 

La guardia canadese, in collaborazione con Towns, confeziona in avvio di ripresa il break che fa volare i Timberwolves addirittura sopra di venti (54-74 al 27'), lasciando credere a tutti i presenti che la sfida sia oramai chiusa. Kidd pesca allora dalla panchina Brogdon, affiancandolo a Bledsoe in cabina di regia: è la mossa che scuote i Bucks, i quali con Antetokounmpo riescono a piazzare il contro-break che vale il -9 alla penultima sirena. L'attacco degli ospiti si inceppa clamorosamente - segnerà 10 punti negli ultimi 10 minuti di gara - Maker e Brogdon colmano il gap, confermando che il vento della sfida sta cambiando repentinamente: la tripla di Towns del più tre a 4' dalla fine illude i T'Wolves, perché è Bledsoe con sei punti di fila a dare la vittoria di rimonta ai Bucks.