"Siamo ossessionati dai Golden State Warriors". Lo confessa apertamente e candidamente, il general manager degli Houston Rockets, Daryl Morey, tra i candidati a executive dell'anno dopo essere riuscito a portare Chris Paul nella città della NASA (formando un backcourt da sogno con James Harden). Sembra infatti essere questo l'anno in cui i texani siano definitivamente assurti al rango di principali competitors dei campioni in carica di Golden State. Vero, ci sono sempre i San Antonio Spurs di Gregg Popovich, ma le precarie condizioni fisiche di Kawhi Leonard e l'età avanzata di alcuni giocatori importanti come Tony Parker, Manu Ginobili e Pau Gasol, consentono ai Rockets di accreditarsi come prima sfidante dei Dubs sul fronte occidentale. Anche perchè gli Oklahoma City Thunder, nonostante gli arrivi estivi di Paul George e di Carmelo Anthony, non hanno a disposizione un sistema di pallacanestro così ben riconoscibile come quello di Mike D'Antoni.

Tiro da tre punti, transizione e "nuova" difesa (con giocatori di ruolo come Trevor Ariza, Luc Mbah a Moute e P.J. Tucker), le chiavi del gioco dell'ex Baffo, che quest'anno ha già beffato il suo vecchio sodale Steve Kerr nell'opening night della regular season NBA, alla Oracle Arena di Oakland. Naturale che i Warriors siano il punto di riferimento di una squadra rampante ed emergente come i Rockets, come sottolineato appunto da Morey, intervenuto radiofonicamente al The Ryen Russillo Show di Espn. Un record di 25-5, il migliore dell'intera lega, autorizza Houston a sogni di gloria, che si intrecciano a un pensiero ricorrente: "Battere i Warriors è l'unica cosa a cui pensiamo - le parole del general manager - forse non dovrei dirlo, ma sostanzialmente siamo ossessionati, cercando una risposta alla domanda su come battere Golden State. Lo scorso anno sono stati i San Antonio Spurs a buttarci fuori dai playoffs, quindi siamo molto preoccupati anche dagli Spurs, perchè rimangono sempre una franchigia un passo avanti ad ogni altra organizzazione NBA, e riescono a difendere contro di noi meglio di chiunque altro. Ma l'abbiamo calcolato: al 90%, se vuoi vincere il titolo NBA, ovviamente devi battere i Golden State Warriors a un certo punto della stagione. Siamo estremamente concentrati su questo aspetto. Il lavoro che abbiamo fatto durante l'ultimo anno, con molti giocatori ingaggiati quest'estate, si basa proprio su questo profilo".

Non a caso, il modus operandi di Morey è definito Moreyball, parafrasando il titolo di un celebre film con Brad Pitt, per indicare anche l'attenzione ai numeri del general manager dei Rockets, k.o. con i Warriors ai playoffs nel 2015 (finale di Conference) e 2016 (primo turno): "Non vedo perchè dovremmo pensare a qualcosa di diverso - ha proseguito Morey - in questa lega tutti vogliamo vincere il titolo. Ci piacerebbe avere ai playoffs da prima testa di serie, superando il record di vittorie in regular season nella storia della franchigia, che è di 58. Tutte cose importanti, ma francamente il nostro tempo è speso a pensare a come battere i Warriors in sette partite, perchè siamo sicuri che sarà quello il momento che definirà la nostra stagione".