La striscia di vittorie consecutive degli Houston Rockets di Mike D'Antoni si ferma a quattordici, chiusa nella notte NBA dai Los Angeles Lakers di Luke Walton, che passano al Toyota Center grazie a una gran prestazione del rookie Kyle Kuzma (38 punti, 7 rimbalzi e 4 assist). Non bastano invece ai texani 51 punti e 9 assist di un incredibile James Harden (15/27 dal campo, 4/6 dall'arco), anche perchè Chris Paul va k.o. per un problema muscolare all'adduttore della coscia sinistra. 

Senza Brook Lopez e Kentavious Caldwell-Pope, Luke Walton schiera in quintetto Andrew Bogut e Josh Hart, mentre per i padroni di casa Mike D'Antoni deve fare a meno di Clint Capela, rimpiazzato dal brasiliano Nenè. Partenza a razzo dei gialloviola, in tenuta bianca, che piazzano subito un parziale di 9-0, fatto di tre triple di Brandon Ingram, Josh Hart e Lonzo Ball. Lakers praticamente infallibili dall'arco, e con un Kyle Kuzma immarcabile: il rookie di Walton domina la scena, non sbaglia un tiro da tre ed è imprendibile anche in penetrazione. Spetta dunque a James Harden svegliare i Rockets dal loro torpore iniziale: il Barba risponde a Kuzma con un paio di triple delle sue e con altrettante accelerazioni al ferro contro cui i difensori avversari possono poco. Ma gli ospiti non si fanno intimidire, continuano ad attaccare con convinzione, trovando canestri jolly con l'ex Corey Brewer, gran protagonista tra la fine del primo quarto e l'inizio del secondo. Trevor Ariza alza poi la temperatura di Houston a suon di triple e palle rubate, imitato da Chris Paul, al ferro contro Hart. Il secondo quarto rimane comunque il palcoscenico di Kyle Kuzma, che chiude un primo tempo perfetto con una gran schiacciata volante, mentre dall'altra parte replica Eric Gordon, ancora una volta da tre punti, sulla sirena dell'intervallo lungo, per il 59-63 con cui le due squadre rientrano negli spogliatoi. 

Alla ripresa delle operazioni James Harden prosegue nel suo personalissimo show, fatto di triple, canestri con eurostep, falli lucrati alla sua maniera oltre l'arco dei tre punti. Se Ryan Anderson è in serata no, P.J. Tucker e Trevor Ariza offrono sostegno al Barba, per il sorpasso dei Rockets, che sembra far scivolare la sfida nelle mani dei texani. Ma Kuzma non ci sta, continua a martellare dalla lunga distanza e a dare spettacolo nei pressi del ferro, coadiuvato da un Lonzo Ball che accelera appena ne ha l'opportunità. Anche Josh Hart e Julius Randle partecipano al festival di canestri dei gialloviola, che reggono il ritmo e l'urto di Houston, dettato sempre da James Harden, con Gordon prontissimo nel ruolo di secondo violino. Avanti di cinque lunghezze a fine terzo quarto, i Lakers non smettono di attaccare, trovando uomini importanti in Jordan Clarkson e soprattutto in Larry Nance, che vola sopra il canestro del Toyota Center. I Rockets sono spaesati, messi sotto ai loro ritmi, nonostante un Harden extralusso, e devono arrendersi nel quarto quarto, quando Chris Paul lascia il campo per un insulto muscolare e Brandon Ingram e Josh Hart archiviano la pratica per i gialloviola, che si godono uno splendido successo in mezzo a una stagione comunque complicata. 

Houston Rockets (25-5). Punti: Harden 51, Gordon 21, Ariza 18, Tucker 10. Rimbalzi: Ariza 11, Tucker 10. Assist: Harden 9. 

L.A. Lakers (11-18). Punti: Kuzma 38, Brewer 21, Ball 16, Ingram e Nance 13, Hart 11. Rimbalzi: Ball e Nance 9. Assist: Ingram 6.