Stephen Curry non potrà prendere parte all'ormai classica sfida di Natale tra i suoi Golden State Warriors e i Cleveland Cavaliers, in programma proprio lunedì prossimo alla Oracle Arena di Oakland (ore 21.30 italiane, diretta Sky Sport) e remake delle ultime tre serie di finali NBA. Il due volte MVP della regular season non ha infatti ancora recuperato dalla distorsione alla caviglia subita il 4 dicembre allo Smoothie King Center di New Orleans, in una gara vinta in rimonta dai suoi Dubs. Dopo due settimane di riabilitazione, i Golden State Warriors hanno comunicato che il processo di recupero prosegue, ma che non sarà concluso prima di una settimana (quando le condizioni di Steph saranno nuovamente valutate).
Quindi Curry out per la sfida ai Cavs di LeBron James, per la disperazione di appassionati e addetti ai lavori. Sì, perchè la rivalità tra Warriors e Cavaliers è cresciuta nel corso degli anni, non solo per le tre finali disputate dal 2015 al 2017, ma anche per qualche episodio mal digerito dai californiani, come la sospensione di Draymond Green nella famosa serie della rimonta firmata James e Irving un anno e mezzo fa. Il record attuale di Golden State in regular season recita comunque ventiquattro vittorie e sei sconfitte, con una striscia aperta di nove successi consecutivi, di cui cinque senza Curry. Ma non è solo del prodotto da Davidson che coach Steve Kerr sta facendo a meno: è infatti fuori causa da diverse gare anche un altro uomo chiave della squadra, come Draymond Green, alle prese con un problema alla spalla destra, e in dubbio anche per la partita della prossima notte, alla Oracle Arena contro i Memphis Grizzlies.
Recentemente fuori causa pure Zaza Pachulia, il georgiano centro titolare, per fastidi alla spalla sinistra, e il teorico backup di Curry, l'esperto Shaun Livingston, messo k.o. da un'infiammazione al ginocchio destro. Nessuno ancora pienamente recuperato, secondo quanto riportato da Ramona Shelburne di Espn. Una Golden State decimata, che si sta affidando soprattutto a Kevin Durant, decisivo in attacco e fondamentale in difesa, oltre che al rookie Jordan Bell, esplosivo giocatore da Oregon, diventato uno stoppatore seriale e per ora uomo importante negli ultimi metri di campo. La posizione di Curry è occupata attualmente da Patrick McCaw, altro giovane, che dovrebbe poi lasciar spazio a Livingston non appena quest'ultimo avrà recuperato. Quel che è certo è che i Warriors non arriveranno nelle migliori condizioni possibili alla sfida più attesa di regular season. Ma, come fatto notare dallo stesso Curry, "meglio ora che ai playoffs".