Manifesta superiorità. Nemmeno il bisogno e la necessità di alzare le marce, di mettersi in proprio, quasi di allacciarsi le scarpe: LeBron James continua ad inanellare prestazioni clamorose pur restando clamorosamente sotto controllo della situazione, di sé stesso, di ciò che lo circonda. E' ciò che fanno i grandi, i più grandi, e lui lo ha confermato, ancora una volta qualora ce ne fosse il bisogno, anche stanotte nel successo contro i Los Angeles Lakers di Brandon Ingram e Lonzo Ball. Altra tripla doppia in cassaforte, condita dai 28 punti di Kevin Love e da una solida prestazione al tiro ma non solo di José Calderon. Ospiti comunque in partita per gran parte della contesa, ai quali tuttavia non bastano Ingram e Kuzma per impensierire il dominio incontrastato del Re alla Quicken Loans Arena.
Eppure la partenza arride ai Lakers, che con Ball ed Ingram provano fin da subito ad alzare l'intensità della sfida. Ritmi subito frenetici, con quattro punti di Nance e la penetrazione di Ball che danno il più sette alla squadra di Walton (9-16). La partenza falsa dei Cavaliers viene interrotta da Love e dalle triple, due, di Calderon, ma è l'ex ala dei Minnesota Timberwolves a trascinare i padroni di casa verso la parità. Nonostante lo svantaggio è Cleveland ad avere il pallino del gioco saldamente tra le mani: Lopez tiene avanti gli ospiti, ma James e la tripla di Love tengono a contatto i ragazzi di Lue alla prima sirena (24-26). Gli ingressi di Clarkson e Randle, uniti a quello di Kuzma, permette ai Lakers di non abbassare i ritmi della sfida, anzi: sono proprio i primi due a confezionare un mini-break che vale nuovamente il massimo vantaggio sul +9 (28-37). E' nel momento migliore dei Lakers che tuttavia i Cavaliers si svegliano ed iniziano a martellare il canestro dei gialloviola dalla distanza: inaugura le danze Korver, prima delle conclusioni di Love, James, Smith e Calderon in rapida successione che firmano il pareggio ed il sorpasso; il parziale di 26-10 in poco più di quattro minuti manda i Cavs avanti all'intervallo, con la tripla di Ingram a ridurre le distanze alla sirena (63-60).
In avvio di ripresa la musica e l'inerzia non sembrano cambiare quando Crowder ed il solito Love piazzano le conclusioni che valgono il più 8. La squadra di Walton ha tuttavia il merito di non piegarsi immediatamente e non crollare al tappeto nemmeno al secondo soffio di vento: Ingram e Ball rispondono ai tentativi di fuga dei padroni di casa con efficacia e soprattutto personalità, tenendo i Lakers ad una manciata di punti di distanza. James controlla l'andazzo con fare sereno, senza sbilanciarsi più di tanto, mettendo a bersaglio conclusioni piazzate ed accelerando a piacimento in penetrazione. Gli ospiti, nonostante lo svantaggio prossimo alla doppia cifra, restano ancorati alla gara grazie a Kuzma, Ingram ed alle giocate in avvio di quarta frazione di Julius Randle. Cleveland trova quattro punti preziosi in contropiede da Osman e la tripla di Wade che permettono alla banda di Lue di conservare comunque un vantaggio ragguardevole in vista del finale, nel quale i Lakers hanno la forza di issarsi fino al -5 grazie a Kuzma, ma mai di impensierire il vantaggio dei padroni di casa. Quattro punti di James di fila mettono il punto esclamativo alla contesa, con il Re che resta saldamente seduto sul trono.