WASHINGTON WIZARDS 93-87 MEMPHIS GRIZZLIES

Sei uomini in doppia cifra permettono ai Wizards di avere la meglio, tra le mura amiche, dei Grizzlies, ai quali non bastano i venti punti di Harrison dalla panchina. Nonostante le assenze importanti (Mahinmi e Morris per i padroni di casa, Evans per gli ospiti) si segna subito tanto in area, ma è la tripla di Scott a sancire il primo break sul 9-4. Parsons prova ad accorciare, quando Beal e Wall salgono in cattedra per aprire un gap in doppia cifra. L'ottimo contropiede di Satoransky, dopo la stoppata, chiude il primo quarto sul 22-13.
Nella seconda frazione Washington trova tanti punti al ferro da Jason Smith, ma le seconde linee dei Grizzlies vanno a segno con continuità dall'arco e chiudono la distanza sul tabellino. Wall, dal canto suo, si mette in proprio e con sette punti filati ristabilisce le gerarchie. Porter inchioda la tripla nel finale di quarto, è +12 per i capitolini all'intervallo lungo.

Washington va avanti ad attaccare il pitturato con continuità, ed approda addirittura al massimo vantaggio di +18. Memphis, però, continua ancora a giocare e soprattutto a segnare da tre. Nella fase centrale del terzo quarto vanno a segno sia Gasol che Harrison: è l’inizio di un parziale solidissimo, che permette agli orsi di riportarsi sul -5. Il quarto quarto inizia dunque in sostanziale parità, con entrambe le squadre che non modificano le loro caratteristiche: Washington gioca di penetrazioni e pick ‘n’ roll, mentre Memphis prova a far circolare la palla più rapidamente. Porter e Beal decidono di mettersi in proprio e fanno volare due triple consecutive nel giro di un minuto, ed il quarto decisivo si spacca nella parte centrale: ancora Beal, ancora da tre, è +12.  Memphis prova, e quasi riesce, a rimettere di nuovo in piedi la partita, ma non c’è niente da fare: si chiude sul 93-87, quindicesima vittoria stagionale per i Wizards, ventesima sconfitta invece per Gasol ed i suoi Grizzlies.

 

HOUSTON ROCKETS 108-96 CHARLOTTE HORNETS

Al Toyota Center di Houston i Rockets trovano la ventiduesima vittoria stagionale, su ventisei uscite, contro gli Charlotte Hornets. I trentuno punti ed undici assist di Chris Paul fanno volare i razzi, che tengono a bada un super-Howard che, nella serata da ex, piazza una doppia doppia monstre da 26 punti e 18 rimbalzi.
Pronti, via, è Charlotte a partire meglio, chiudendo gli spazi in difesa e penetrando con continuità dall’altra parte: è 7-1 prima che la premiata ditta Harden-Paul accorci. Howard comincia subito a fare danni, ma Ariza, da tre, ristabilisce la parità a quota 11. Gli Hornets provano di nuovo a piazzare un parziale, chiuso ancora dalle seconde linee dei Rockets. Quando arriva la tripla di Tucker è 21-21. Partecipa alla festa anche Gordon, e i Rockets scappano: Chris Paul è fenomenale nell’infilare sei punti in un minuto, tra cui la tripla che batte la sirena del primo quarto, si va alla prima pausa sul 40-23. La pioggia di tiri dall'arco continua inesorabile, Houston corre bene in campo aperto, ed il risultato risulta praticamente ipotecato (50-25) già nel primo tempo. Charlotte comunque non smette di giocare, trovando buone soluzioni con Kidd-Gilchrist: 63-49 all’intervallo lungo.

Gli Hornets rimangono alle porte della doppia cifra di svantaggio, ma la macchina da punti di Houston, soprattutto nelle mani di Paul e Harden, non si ferma: l’ennesma tripla senza ritmo del Barba riporta a 19 i punti di distacco. Dwight Howard attacca con continuità Capela, sfondando spesso e controllando anche un paio di rimbalzi offensivi, ma lo svizzero dice la sua inchiodando il tap-in con fallo dall’altra parte. Tanti minuti per Kaminsky, tra gli altri, nell’ultimo quarto, ma sostanzialmente il risultato non è mai in discussione, con i ragazzi di D’Antoni che continuano a mantenere sempre almeno 20 punti di gap e a mandare a segno con continuità tutti i tiratori. C’è tempo anche per un po’ di garbage time, alla fine arriva per 108-96 la undicesima vittoria consecutiva dei razzi.