Indiana Pacers - Denver Nuggets 126-116
Passa quasi in secondo piano la vittoria in overtime dei suoi Indiana Pacers ai danni dei Denver Nuggets: quella di Indianapolis e della Bankers Life Fieldhouse è la serata di Victor Oladipo, sempre più protagonista assoluto delle fortune della squadra di McMillan. La guardia ex Orlando Magic firma il suo massimo in carriera mettendo a referto 47 punti, sciorinando una prestazione sontuosa al tiro condita anche da sei assist e sette rimbalzi. Sei dei suoi 47 punti arrivano nell'overtime, deciso di fatto dall'assenza dal campo dei Nuggets, i quali mettono a referto la miseria di due punti, con Millsap, a 17" dal termine. 12-0 di parziale che, firmato inoltre dai canestri di Turner e Young, ha dato il successo ai padroni di casa, al termine di una gara bella ed equilibrata.
Indiana che ha dovuto di fatto rincorrere per tutta la durata dell'incontro, in quanto l'avvio di gara è stato tutto di marca Nuggets. Devastante il 15-4 iniziale firmato da Chandler, Barton ed Harris, al quale i Pacers hanno risposto, con il passare dei minuti, grazie alle giocate di Oladipo, chiaramente, e Sabonis. Sotto di venti a metà secondo quarto, l'ala lituana, in compagnia anche di un redivivo Young, ha contribuito al parziale che ha accorciato e dimezzato le distanze a metà partita. L'inerzia si è lentamente spostata dalla parte dei padroni di casa, abili ad inizio ripresa a colmare del tutto il gap con le triple di Turner, Young e del solito Oladipo. La sfida si è conservata, negli ultimi 18 minuti, sui binari dell'equilibrio, fatta eccezione per il parziale che, a tre minuti dal termine, sembrava consegnare la sfida a Denver. La tripla di Harris è valsa il 114-106, dal quale però i Nuggets non si sono di fatto più schiodati: sei di Oladipo di fila ed il canestro di Young a cinque secondi dal termine hanno dato i supplementari, e l'inerzia, nuovamente ai Pacers, che non hanno fallito l'appuntamento con il successo.
New Orleans Pelicans - Philadelphia 76ers 131-124
Rimonta a dir poco clamorosa quella firmata dai New Orleans Pelicans ai danni dei Philadelphia 76ers. I padroni di casa, trascinati oltre che dai soliti Anthony Davis e DeMarcus Cousins, hanno sfruttato la vena di Jrue Holiday - 34 punti a fine gara - e soprattutto dei propri tiratori da oltre l'arco per chiudere la sfida con un clamoroso 62% da tre punti, il quale ha contribuito a ribaltare i dieci punti di dazio che i padroni di casa pagavano a fine terzo quarto. Gara giocata su ritmi elevatissimi fin dall'avvio, con le difese non pervenute e gli attacchi a banchettare. L'avvio di partita è tutto firmato da Anthony Davis - nove punti di fila - al quale risponde con una buona distribuzione dei possessi l'attacco dei Sixers: Saric, Simmons e Redick colpiscono a ripetizione, ma l'assenza di Embiid sotto le plance si avverte con il passare dei minuti. Alla prima sirena i canestri di Holiday e Miller sparigliano le carte, dando sei punti di vantaggio ai padroni di casa, implementati nel corso del secondo quarto grazie a Cunningham, ma soprattutto agli ultimi due minuti di frazione, quando Moore, Holiday e Cousins piazzano il break di 11-2 che vale il più 11.
Al rientro in campo i Sixers sembrano altra squadra. L'intensità difensiva cresce a dismisura, limitando l'attacco di casa a soli 21 punti dal campo - un lusso per la serata. Dalla parte opposta è Johnson, in compagnia di Simmons chiaramente, a prendere in mano le redini dell'attacco e impattare in pochi minuti, cucendo del tutto lo strappo creatosi. Non solo. Le triple di Redick e Saric, unite ai canestri di Booker, consentono ai Sixers di mettere la freccia e chiudere avanti di otto la terza frazione. L'inerzia sembra definitivamente cambiata, quando invece Cousins e Davis si prendono sulle spalle la squadra, chiudendo al ferro ripetutamente ed aprendo ai tiratori sul perimetro: Holiday si dimostra affidabilissimo, al pari di Davis e Cunningham; in un amen, dopo il pareggio, New Orleans si ritrova sul più nove, con Simmons e compagni costretti ad alzare bandiera bianca nel finale.