Cadono a Mexico City gli Okhaloma City Thunder, i quali privi di Paul George risultano incapaci nel gestire 16 punti di vantaggio nel corso della gara crollando nel finale davanti alle conclusioni dalla lunga distanza dei Brooklyn Nets, trascinati da Hollis-Jefferson, Crabbe e LeVert, sempre più decisivo dalla panchina. Nel tutto esaurito del catino messicano Westbrook trascina i suoi nel primo tempo, prima di calare di colpi con il resto della squadra una volta scollinati oltre metà gara: Anthony si eclissa con il passare dei minuti, al pari dell'efficacia del pick&roll centrale di coach Donovan. Anche difensivamente i Thunder si sfaldano con il passare dei minuti, lasciando iniziativa e inerzia ai Nets, che con Dinwiddie nel finale ringraziano e portano a casa una bella vittoria.
Non c'è Paul George nel quintetto di Billy Donovan, il quale lo sostituisce con Alex Abrines, ex ala del Barcellona; torna Timo Mozgov per i padroni di casa, non D'Angelo Russell, costretto ancora ai box. In un avvio molto equilibrato è Hollis-Jefferson a trascinare i suoi rispondendo alle iniziative di Adams ed Anthony dalla parte opposta. Ritmi tutt'altro che elevati nei primi sette minuti di gioco (10-7), prima che Westbrook prenda per mano le redini dell'attacco dei Thunder e trascini i suoi al parziale di 23-13 che chiude il primo quarto: le triple di Abrines, Singler e Patterson aprono la scatola difensiva dei Nets, ma è il pick&roll centrale a spaccare in due la contesa. LeVert ed Acy, in uscita dalla panchina, provano a scuotere Brooklyn, la quale stenta però ad alzare i ritmi della sfida e portarli su quelli congeniali. Il ritorno in campo di Westbrook consente ad OKC di mantenere intatto il vantaggio acquisito fin qui, rispondendo alle iniziative di Crabbe e del solito Hollis-Jefferson, le quali risultano vane (56-42). Cinque punti di Zeller risultano tuttavia fondamentali nell'ultimo minuto per accorciare un minimo e dare nuova linfa ai Nets.
La gara cambia immediatamente volto ad inizio ripresa, quando Carroll e lo stesso centro di Brooklyn confezionano due giocate da tre punti che riportano i newyorchesi sotto di uno (60-59). La difesa dei Thunder vacilla, stenta a ritrovare entusiasmo e vigoria, mentre dalla parte opposta è il solo Westbrook a provare a caricarsi la squadra sulle spalle, mentre Anthony sparisce alla distanza. Brooklyn è entrata decisamente in partita e, coadiuvata da una pessima difesa di Oklahoma mette la testa avanti ripetutamente, anche se non riesce a staccare i rivali. Tre conclusioni di fila di Felton - una dalla lunga distanza - sembrano dare nuovamente il controllo della sfida ai Thunder, ma il vento è definitivamente cambiato e, a cavallo delle ultime due frazioni, i Nets serrano le maglie difensivamente e piazzano il parziale decisivo. Acy infila un'altra conclusione dalla distanza, prima che Hollis-Jefferson e LeVert riportino Brooklyn avanti nel punteggio. Sono tuttavia i cinque punti di fila di Dinwiddie - gli unici della gara - a mettere la parola fine all'incontro: la guardia dei Nets, limitata dai falli, colpisce prima dalla distanza, successivamente con la schiacciata in penetrazione. Non bastano ai Thunder i canestri di Roberson ed Anthony, vince Brooklyn.