Ventiduesima vittoria su ventisei gare di regular season sinora disputate per i Boston Celtics di Brad Stevens, che al TD Garden superano nel finale, soprattutto grazie a Kyrie Irving, una versione orgogliosa dei Dallas Mavericks di Rick Carlisle. Successo casalingo anche per i New Orleans Pelicans di Alvin Gentry, trascinati da DeMarcus Cousins, che contro i Denver Nuggets di Mike Malone mette a referto 40 punti e 22 rimbalzi.
Boston Celtics - Dallas Mavericks 97-90
Non c'è Jaylen Brown in quintetto per coach Stevens, sostituito da Marcus Smart. Gara fin da subito a basso punteggio: il rookie Dennis Smith si avventura più volte nei pressi del ferro, ma viene respinto con perdite dalla difesa avversaria. Anche Kleber stoppa tutti dall'altra parte del campo e, dopo un paio di guizzi di Kyrie Irving e Al Horford, i Mavs allungano con il secondo quintetto: è Dirk Nowitzki a suonare la carica per i texani, coadiuvato da J.J. Barea, Devin Harris e Yogi Ferrell (quest'ultimo a bersaglio con due triple consecutive a inizio secondo quarto). Kleber contribuisce anche in attacco, e gli ospiti allungano arrivando a sfiorare le dieci lunghezze di vantaggio, ma anche Boston trova punti dalla panchina, con Theis, Yabusele, Nader e soprattutto con Shane Larkin, tornato nelle rotazioni del suo allenatore. Dallas chiude comunque avanti il primo tempo, 47-57, ma ai Celtics basta girare un paio di viti in difesa in avvio di terzo quarto per rientrare immediatamente a contatto. Merito di palloni recuperati che scatenano il contropiede, chiuso da un attivissimo Jayson Tatum e dal solito Irving, con Al Horford sempre importante nel momento di massima difficoltà. I Mavs hanno comunque il merito di rimanere in partita, grazie soprattutto ai punti in isolamento di un caldissimo Harrison Barnes, chiudendo il periodo sul 70-73. Ma devono arrendersi nel quarto quarto, quando ancora Tatum, insieme a Larkin, a Terry Rozier e ancora a Daniel Theis, danno una prima spallata per il sorpasso. I texani replicano a loro volta con Barnes, Nowitzki e Barea, ma si devono arrendere alle ultime accelerazioni di un imprendibile Kyrie Irving, decisivo nei possessi che contano. Ora tre trasferte consecutive per i biancoverdi: a San Antonio, Detroit e Chicago.
Boston Celtics (22-4). Punti: Irving 23, Horford e Tatum 17, Rozier 12, Larkin 11. Rimbalzi: Theis 11, Tatum 10. Assist: Horford 8.
Dallas Mavericks (7-18). Punti: Barnes 19, Nowitzki 16, Kleber 13, Smith 12. Rimbalzi: Barnes, Powell e Ferrell 7. Assist: Barea 6.
New Orleans Pelicans - Denver Nuggets 123-114
Ancora assente Anthony Davis per i Pelicans, esattamente come Nikola Jokic e Paul Millsap per i Nuggets. Coach Malone schiera dunque un quintetto con un unico lungo, Kenneth Faried, promuovendo Will Barton sin dall'inizio. Proprio Barton è tra i protagonisti del buon primo quarto offensivo degli ospiti, che trovano punti da un sempre più convincente Gary Harris, portandosi presto sul 14-24. Bene anche Murray e poi Emmanuel Mudiay in uscita dalla panchina, mentre per New Orleans rispondono un ispirato Rajon Rondo, E'Twaun Moore e un Jrue Holiday che attacca il ferro con continuità, per la parità a quota 33 alla prima pausa. Denver tiene botta anche nel periodo successivo, ancora con Harris e Mudiay, e con il buon contributo dell'ex Jazz Trey Lyles. DeMarcus Cousins comincia a ingranare le marce, facendosi beffe sia di Faried che di Plumlee, con Tony Allen, Dante Cunningham e Jameer Nelson a trovare i punti che tengono a contatto i Pelicans anche all'intervallo lungo, chiuso sul punteggio di 67-66. Ma è dal terzo quarto in poi che Boogie diventa assolutamente dominante: strapazza i lunghi avversari con movimenti vicino a canestro, spadroneggia a rimbalzo, segna due triple in un lampo e lancia i Pelicans avanti nello score, nonostante ancora Harris e Jamal Murray tengano in qualche modo a contatto una Denver che barcolla. I Nuggets resistono infatti fino all'alba del periodo decisivo, sotto di sei lunghezze, fin quando non crollano fragorosamente sotto i colpi non solo di Cousins, ma soprattutto di Darius Miller, E'Twaun Moore e di un inarrestabile Jrue Holiday. A sei minuti dalla fine, i padroni di casa si sono costruiti un vantaggio di una ventina di lunghezze: Denver accetta la sconfitta e manda in campo anche le seconde linee, in un momento difficile della stagione, senza i due lunghi titolari.
New Orleans Pelicans (13-12). Punti: Cousins 40, Holiday 27, Moore 14, Rondo 11. Rimbalzi: Cousins 22. Assist: Holiday e Rondo 7.
Denver Nuggets (13-11). Punti: Harris 24, Mudiay 17, Barton e Murray 15, Lyles 10. Rimbalzi: Lyles 11. Assist: Murray, Harris e Lyles 4.