Una nuova maturità? Difficile dirlo, soprattutto perché ad inizio dicembre risulta prematuro emettere sentenze e pensare che gli assetti delle squadre NBA saranno gli stessi da qui a quattro o cinque mesi, fino al termine della Regular Season. Assetti, ma anche equilibri e rotazioni, difensive come offensive, dei quali sono ancora alla ricerca gran parte delle squadre che hanno cambiato molto in estate: una di queste sono sicuramente gli Oklahoma City Thunder, a detta di molti una delle contender ad Ovest per il titolo di Conference, la quale è partita notevolmente in sordina, trovando svariate difficoltà nell'inserimento nel sistema di gioco di Billy Donovan di Paul George e soprattutto di Carmelo Anthony. 

Le ultime due partite dei Thunder, in tal senso, potrebbero essere viste ed analizzate sotto una nuova luce, ovvero quella che, stando soltanto al dato mero delle statistiche di tiro, l'ex ala dei New York Knicks sarebbe stato delegato, o si sarebbe volutamente relegato, a quarto violino dell'attacco di Oklahoma. E' un caso, probabilmente, che gli esiti di queste ultime due sfide, nelle quali Anthony ha tirato rispettivamente 7 - contro i Minnesota Timberwolves - e 10 - stanotte contro i San Antonio Spurs - volte verso il canestro avversario, siano stati entrambe positivi. Due vittorie che fanno sicuramente morale, arrivate al termine di due sfide sicuramente equilibrate, che hanno messo in mostra una diversa distribuzione delle scelte di tiro della squadra di Donovan. 

Foto Thunder Twitter
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Sia Westbrook che Anthony, infatti, ai soliti individualismi in pick&roll, hanno provato a coinvolgere maggiormente l'uomo del blocco, quello Steven Adams sempre etichettato come uomo di fatica, il quale si è ritagliato uno spazio importantissimo, di vitale importanza per gli equilibri di questi Thunder, anche fronte a canestro. L'impossibilità delle difese rivali a staccarsi sul perimetro su tiratori del calibro di George ed Anthony - nonostante le scarse percentuali al tiro di questi mesi del duo di stelle - hanno consentito ad Adams di risultare maggiormente pericoloso e prolifico in taglio, con il suo difensore spesso interessato maggiormente a chiudere sul portatore di palla. Il neozelandese è risultato così un fattore nelle ultime due sfide, nelle quali ha confezionato due prestazioni da 27 punti - carreer high - contro i Timberwolves e da 19 e 10 rimbalzi nella notte contro gli Spurs.  

"Credo che a questo punto della stagione il processo che stiamo facendo è quello di provare a vedere in che modo possiamo giocare e risultare più efficaci, quindi stiamo provando a fare cose differenti. Personalmente - ha detto Anthony a fine gara - sto provando a vedere dove risultare maggiormente efficace per la squadra, dove posso aiutare maggiormente i miei compagni ad essere in condizione di esprimersi al meglio, notte dopo notte, partita dopo partita. E' una questione di volontà e di voler sacrificarsi per la squadra, non si tratta di fare venti o trenta punti, e va bene così. E' una buona sensazione se significa vincere partite: stiamo muovendo bene la palla, stiamo giocando bene e stiamo vincendo". 

Foto Thunder Twitter
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Dello stesso avviso anche Paul George, il quale nonostante una prestazione balistica scadente - 2/17 - ha messo a segno il canestro della staffa nel quarto periodo, l'unico da tre punti della sua serata: "Credo che il processo di costruzione della squadra stia andando nella giusta direzione. Non ci stiamo interessando molto di chi prende i tiri, la palla si sta muovendo nel modo giusto. Avete visto Melo come si sta sacrificando per la squadra, in termini di tiri e di abilità nel muovere la palla e creare tiri aperti per i compagni. Stesso Russ, come me. E avete visto anche come Steven Adams stia traendo beneficio da questo nostro modo di giocare. Stiamo andando nella giusta direzione". 

Se la direzione intrapresa dagli Oklahoma City Thunder sarà giusta lo scopriremo soltanto nelle prossime partite e nei prossimi mesi che ci accompagneranno verso i playoff di Aprile e Maggio. Post-season dove i Thunder verosimilmente saranno protagonisti, ma resta da vedere se e come questo processo di crescita e di costruzione di un sistema possa risultare vincente.