GOLDEN STATE WARRIORS vs MINNESOTA TIMBERVOLVES 125-101
Grande vittoria per la compagine allenata da Steve Kerr, che si impone di larga misura contro dei Minnesota Timberwolves combattivi, ma incapaci di porre un freno alla macchina Warriors, che in certi momenti rasenta la perfezione. Una vittoria, la quinta consecutiva, che arriva nonostante l’assenza pesante di Kevin Durant, ai box per un risentimento al quadricipite, che tuttavia non ha rappresentato un grosso handicap per i campioni in carica.
Parte bene la squadra ospite con i suoi uomini di punta subito in luce contro una Golden State che, anche con qualche velleità offensiva di troppo, riesce a controbattere grazie ai soliti guizzi offensivi di Curry e difensivi di Green. Lo stesso prodotto di Michigan State indossa la veste di playmaker e comincia a condurre la transizione trovando con continuità Iguodala che infila cinque punti consecutivi. Minnesota replica con Wiggins e Towns, offrendo sia un buon gioco a difesa schierata, che sprazzi di ottima attenzione difensiva che le permettono di correre in contropiede per punti facili. Il primo quarto si chiude sulla bomba di Curry in transizione, su assist di Nick Young, che regala il pareggio a quota 22 alla sua squadra. Complice una difesa non sempre impeccabile dei padroni di casa, Minnesota continua a rispondere colpo su colpo: Klay Thompson è la solita macchina dall’arco, ma Golden State non riesce a limitare l’atletismo in penetrazione dei T-Wolves che rimangono a contatto grazie alla bimane di Muhammad. A Casspi, risponde Bijelica, al contropiede di Green risponde Butler dal post basso, in una fase della partita che mostra un certo equilibrio di forze. Primo tempo che si conclude con gli Warriors in vantaggio di un solo punto, nonostante un gran finale di quarto di Curry, con Minnesota che continua a tener botta dando la sensazione di potersi giocare la partita fino in fondo.
Sensazione parzialmente confermata nei primi minuti del terzo quarto, dove la dub-nation cerca di scappare con Curry e Iguodala, ma viene riacciuffata da prodezze individuali di Wiggins e Towns, ma è qui che la difesa Warriors inizia a salire di colpi e a regalare trasizioni prontamente convertite da Thompson con due triple e un assist per la schiacciata di McGee per la doppia cifra di vantaggio. Minnesota prova a rientrare, ma i campioni della baia rimangono in controllo della partita con Curry che distribuisce e inventa per i compagni, bravissimi a farsi trovare sempre pronti. La fuga Warriors continua grazie alle seconde linee: Young e Casspi regalano il più 21 ai Dubbers, con la squadra di Minneapolis che strenuamente tenta di resistere, con scarso successo, con Wiggins e Crawford. Il parziale del terzo quarto recita un pesantissimo passivo di 44-26, soprattutto se considerato il sostanziale equilibrio delle prime due frazioni. Ultimo quarto che inizia bene per Minnesota, ma che vede la difesa Warriors riprendere in mano le operazioni piuttosto in fretta, con McCaw che ruba palla e chiude in contropiede con la schiacciata che riaccende la Oracle Arena. Thompson riprende da dove aveva concluso nel terzo quarto e prima inchioda il suggerimento di Casspi al ferro, poi infila la solita bomba in transizione, situazione in cui l’ex Washington State è una sentenza inappellabile. Butler prova a rialzare i suoi dalle continue martellate degli avversari, ma i buoi sono ampiamente scappati dalla stalla con Golden State che controlla e allunga ancora sul + 24 sulla sirena finale.
Partita sostanzialmente durata poco più di due quarti, in cui la squadra di Steve Kerr ha stretto le maglie in difesa e ha fatto sua la gara grazie ad un gioco corale e di efficacia assoluta. Per i Timberwolves buoni segnali derivanti dai primi due quarti in cui hanno giocato alla pari, contro una squadra, al momento, di un’altra categoria.
Warriors: Thompson 28, Curry 22, Casspi 13, Young 12, West 10
Timberwolves: Wiggins 17, Towns 16, Teague e Gibson 14, Butler 11