Kawhi Leonard, Kahwi LeoNo. Almeno per ora. Dopo aver iniziato la stagione NBA senza poter aiutare i suoi San Antonio Spurs, la stella di Gregg Popovich sembra ancora lontana dal recupero per l’infortunio al quadricipite.
Infortunio che, inizialmente, era stato stimato con uno stop tra le cinque e le dieci gare. Invece ad inizio novembre, con gli Spurs già a quota undici match giocati, il caraibico non sembra vicino a riallacciare le scarpe da gioco.
Le ultime news sulle condizioni del numero 2 arrivano dal suo allenatore, Popovich, come al solito piuttosto laconico: “Sta tornando, ma più lentamente del previsto. Sta facendo difficoltà nel percorso di riabilitazione”. Leonard, che non ha ancora iniziato la sua stagione sul parquet, ha saltato anche l’ultima parte della serie di finale di Western Conference 2017, per colpa dell’infortunio alla caviglia occorso in occasione del super-discusso contatto con Pachulia.
Oltre a Leonard, è nella lista degli assenti anche Tony Parker, operato in estate al tendine del quadricipite sinistro. Per lui, però, si intravede già una linea di recupero: qualche allenamento in G-League ed un paio di sessioni di tiro fanno ben sperare, anche se la data di recupero ufficiale è dicembre. Il problema, nel caso di KaWow, è invece proprio l’opposto: gli Spurs non hanno fornito, neanche a grandi linee, una data di recupero.
“Il fisico di Kawhi non reagisce come quello di Tony”. Ha aggiunto Popovich. “Tony è arrivato al punto di poter giocare qualche 5-contro-5 o cose simili, ma gli ci vorranno ancora un paio di settimane per recuperare la piena fiducia. Comunque, siamo sicuri che la direzione presa sia quella giusta, e lo stesso vale per Kawhi. Ci vuole solo un po’ di tempo”.
“Non voglio che dalla riabilitazione torni immediatamente al campo. Deve allenarsi, fare dei 3vs3 o 5vs5, recuperare la fiducia, perché il punto è lì, per tutti quelli che stanno fuori diverso tempo. Anche se i medici danno l’ok, non sei pronto finché non lo sei mentalmente”.
San Antonio, nel frattempo, è anche alle prese con la sostituzione di due perni del quintetto. Mills, nonostante le difficoltà nel trattare palla, sta mostrando buona duttilità, così come Dejounte Murray, in netta crescita. Ovviamente il livello è lontano da quello fornito da Parker, e c’è differenza anche tra Kyle Anderson e Leonard nel ruolo di ala piccola, ma Popovich si sta dimostrando bravo nel fare il possibile con quello che ha a disposizione. Segnali positivi per il progresso della second-unit, ma nell’immeditato gli speroni hanno dovuto reagire (l’hanno fatto con tre vittorie) a quattro sconfitte consecutive.
Insomma, in attesa del ritorno dei leader dentro e fuori dal campo si pensa a tenere in piedi la baracca, trovando – perché no – anche miglioramenti inaspettati dai giocatori chiamati a prendersi più responsabilità in entrambe le metà campo. Però, non ci sono dubbi, quando la palla tornerà a pesare serviranno le mani e la testa di due come Kawhi Leonard e Tony Parker.