Può avere più di un motivo per cui sorridere coach Luke Walton al termine della gara che ha visto i suoi Los Angeles Lakers inchinarsi nel finale - a due secondi dal termine - ai Portland Trail Blazers del solito, dominante Damian Lillard. Al di là del risultato finale, tuttavia, tanti gli aspetti che lasciano intravedere margini di miglioramento e segnali positivi in vista del prossimo futuro in casa gialloviola, squadra in grado di giocarsela alla pari con una rosa ed una struttura, quella a disposizione di coach Stotts, ben più equilibrata, rodata e soprattutto di livello superiore. 

Le difficoltà perimetrali - Ciò che ha fatto da contraltare alle ultime prestazioni sono le difficoltà perimetrali, sia offensive che difensive, della squadra di Walton. Se Caldwell-Pope si è dimostrato in grado di reggere in entrambe le metà campo, chi ha deluso invece le aspettative sono stati Brandon Ingram e Lonzo Ball, passivi e spesso dominati dal punto di vista di fisico ed energia dai diretti concorrenti. Le difficoltà - quelle della Lega intera - a marcare il duo di esterni di coach Stotts è oramai risaputa, tuttavia i Lakers - Ball in particolare - hanno evidenziato una enorme incapacità di fronteggiare e limitare le potenzialità offensive dei rivali soprattutto sul perimetro sia a campo aperto che a difesa schierata. 

La reazione dei lunghi - Alle difficoltà difensive - ed al -18 del primo quarto - i Lakers hanno saputo tuttavia reagire con estrema maturità e con essenziale razionalità, puntando dritti ai nodi del pettine dei Blazers difensivamente. E' stato Kyle Kuzma, ancora una volta, a far saltare il banco spalle a canestro dei padroni di casa, attaccando ripetutamente dal palleggi i dirimpettai: nonostante la serata storta da oltre l'arco, l'ala dei Lakers ha messo in mostra una spiccata capacità di attaccare il ferro dal palleggio, chiudendo con un 9/12 totale e 22 punti nel proprio bottino - record stagionale e di conseguenza di carriera. La scossa suonata dal rookie ha smosso anche l'animo di Brook Lopez: Walton ha saputo leggere la situazione e cavalcare il post basso dell'ex centro dei Nets, il quale ha risposto più che positivamente abusando spesso di Nurkic e contribuendo al parziale che ha riportato sotto di 4 i Lakers, oltre che al vantaggio nella ripresa. Una prova di maturità, generale, di squadra, che non può che far bene a tutto il gruppo gialloviola. 

L'infortunio e i mali di gioventù - Due invece le note stonate della nottata dei Lakers, le quali vanno chiaramente ad unirsi alla L finale - la quinta in otto gare stagionali. In primis l'infortunio alla mano subito da Larry Nance JR, il quale ha costretto coach Walton a dare molti più minuti in campo a Kyle Kuzma, ben 29, ai quali tuttavia il rookie sulla strada per diventare una delle migliori rubate del Draft 2017 ha risposto con un'altra, ennesima, solidissima prestazione. L'assenza di Nance potrà garantire allo zero sicuramente più spazio in campo, ma obbligherà Walton ad alternare all'ex Utah anche Randle, nella vecchia posizione di ala grande in compagnia di Lopez. 

L'altra nota stonata arriva invece dallo 0 nel tabellino di Lonzo Ball, con soli due tiri tentati. Troppo poco nonostante il +10 finale nel computo del plus-minus della gara, come sottolineato da coach Walton alla fine della contesa: "E' stato fin troppo passivo stanotte. Quando giochi tante partite, soprattutto ravvicinate, questo aspetto può rappresentare un handicap, ma vogliamo che sia più aggressivo nell'attaccare le difese avversarie". "Credo sia una questione mia e mia soltanto - ha risposto Ball - Mi prendo i tiri quando credo siano aperti e stasera non ne ho presi perché spesso vedevo che Lopez o altri lo erano. Certo è che devo provare ad essere molto più aggressivo sul campo e ci proverò già dalla prossima".

La sensazione, tuttavia, è che il giovane playmaker dei Lakers abbia sofferto la sfida a distanza ravvicinata con una delle migliori point guard del settore dell'intera Lega. Lillard ha abusato di Ball in attacco, mettendone a nudo tutti i limiti difensivi, dei quali si parla fin troppo poco in relazione alle tremende potenzialità offensive del figlio di LaVar. I Lakers torneranno in campo nella notte contro i Brooklyn Nets, occasione di riscatto per Lonzo nella sfida contro l'ex di giornata D'Angelo Russell.