Charlotte Hornets - Milwaukee Bucks 126-121
Non basta ai Milwaukee Bucks un Middleton in versione Antetokounmpo per sbancare Charlotte: vincono gli Hornets, che si confermano squadra in salute ed in ripresa dopo un inizio di stagione stentato. Gara giocata su ritmi altissimi dall'inizio alla fine, i Bucks partono meglio nonostante il back to back, e grazie alle giocate di Giannis e di Middleton provano a scappare. Walker e Lamb rispondono, ma è la panchina a dare la sterzata all'incontro e a ribaltare l'iniziale vantaggio di otto lunghezze degli ospiti, i quali iniziano ad accusare un minimo di flessione fisiologica. Alle triple di Teletovic e Liggins rispondono Kaminsky ed il rientrante Walker, i quali riportano in linea di galleggiamento gli Hornets poco prima dell'intervallo. Alla pausa lunga regna l'equilibrio (60-57).
L'inizio di ripresa ricalca per sommi capi i temi del primo tempo, con i Bucks che provano a dare la spallata alla gara con Middleton ed Henson, ma Williams, Howard e Walker rispondono per le rime. Le buone percentuali al tiro da tre dei Bucks non riescono tuttavia a fare la differenza in positivo e, alla penultima sirena, il punteggio è ancora in bilico sull'88 pari. Sono quattro triple di Monk, MVP di serata, a sparigliare le carte in avvio di quarta frazione: Charlotte approfitta del momento e vola sul più 11, con Milwaukee che non sembra avere la forza di reagire. L'unico a rispondere è Middleton, ma non basta agli ospiti per tornare in partita: vincono gli Hornets, che ringraziano Walker ed il sorprendente Monk dell'ultimo periodo.
Cleveland Cavaliers - Indiana Pacers 107-124
Perdono ancora i Cleveland Cavaliers, per la quarta volta di fila in stagione, al cospetto dei sorprendenti Indiana Pacers. La squadra di McMillan si conferma solida e quadrata, lucida e cinica nel momento del bisogno, nonostante l'assenza prolungata di Miles Turner. Il primo tempo è bello ed equilibrato, giocato su ritmi discretamente alti. Rose, Love e Smith rispondono ai tentativi di Bodanovic e Sabonis. Sono le triple del serbo e di Oladipo a dare un minimo margine di vantaggio ai Pacers, ripresi tuttavia prima della sirena di fine primo quarto da James, Wade e Green (30-28). Indiana sembra tuttavia in controllo delle operazioni, nonostante i Cavaliers sembrino in partita mentalmente e soprattutto al tiro. L'essenzialità degli schemi degli ospiti si lascia tuttavia preferire, mentre i padroni di casa si affidano con maggiore continuità al talento individuale: Korver ne beneficia dalla distanza in un'occasione, al pari di Smith e Love. Alla pausa lunga il vantaggio è di chi viaggia, di una sola lunghezza (61-62).
La sensazione, tuttavia, è che la contesa sia saldamente in mano ai Pacers e, l'avvio di secondo tempo, conferma questa tesi: Collison, Oladipo e Bogdanovic bombardano ripetutamente dalla distanza, riuscendo finalmente a trovare la spallata decisiva per l'allungo. James prova a mettersi in proprio con un paio di soluzioni individuali in arresto e tiro dal palleggio, riuscendo parzialmente a contenere la sfuriata degli ospiti: Sabonis abusa di Love in post, al pari di Young, ma è la difesa di Cleveland a fare la differenza, in negativo, per la squadra di Lue. I sette punti di fila di James in avvio di quarta frazione sono soltanto fumo negli occhi del pubblico di casa, perché Oladipo, Young e Sabonis, in poco più di un minuto, rimettono più di dieci lunghezze di distanza tra le squadre dando il definitivo là alla fuga per la vittoria ospite.