Le prime due settimane di regular season NBA hanno consegnato agli appassionati di pallacanestro a stelle e strisce un quadro frammentato della lega più importante al mondo. Tante le sorprese, squadre che non ci si attendeva a certi livelli, diverse le delusioni, compagini ancora non perfettamente centrate soprattutto dal punto di vista difensivo. E ancora, giocatori in rampa di lancio, e altri che faticano a svoltare. Facciamo il punto della situazione dopo due settimane di stagione regolare, tra Eastern e Western Conference. 

Eastern Conference

Le principali sorprese ad Est sono rappresentate dai Detroit Pistons e dagli Orlando Magic. La squadra di Stan Van Gundy ha messo in fila una serie di risultati interessanti, nonostante una prima road trip ad Ovest, senza aver cambiato molti interpreti, eccezion fatta per Avery Bradley, fino a questo momento trascinatore di Mo-Town insieme a Tobias Harris. Discorso simile per i Magic, che hanno trovato un giocatore nuovo in Aaron Gordon, finalmente sugli standard a cui lo si attendeva da un paio di stagioni, un realizzatore continuo in Evan Fournier, e un lungo di sicuro affidamento in Nikola Vucevic. Quanto durerà? Probabilmente poco, in vetta al ranking dell'Est, ma pensare ai playoffs non è vietato. Buone partenze per gli attesi Boston Celtics e per le già quadrate Toronto Raptors e Washington Wizards (da segnalare un Otto Porter perfetto come terzo violino alle spalle del duo Wall-Beal), ma soprattutto per i Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo, già candidato MVP, uomo solo al comando nella squadra di Jason Kidd. Bene anche Charlotte e Indiana, con quest'ultima che si è tolta la soddisfazione di battere Minnesota e San Antonio, in linea di galleggiamento i New York Knicks, grazie a Kristaps Porzingis, sotto le attese i Cleveland Cavaliers, che devono ancora cominciare a pensare di difendere, e i Miami Heat, che la scorsa stagione avevano chiuso con le marce alte. Difficoltà previste invece per Chicago Bulls e Atlanta Hawks, mentre i Philadelphia 76ers - al di là del record (3-4) - stanno mettendo in mostra due prospetti di estremo interesse come Ben Simmons e Joel Embiid. Sufficiente l'avvio dei Brooklyn Nets, subito orfani di Jeremy Lin, ma con un sistema di gioco ben definito (tira e lascia tirare), che per ora sta pagando relativi dividendi. 

Western Conference 

Carte rimescolate anche a Ovest, dove al momento la fanno da padroni i Memphis Grizzlies di Marc Gasol, la cui novità più interessante è sinora rappresentata dal rendimento della panchina (Evans, Parsons, Chalmers e Brooks), con i Los Angeles Clippers a seguire a ruota, ma schiantati nella notte da una Golden State che appare giocare con le marce: già due sconfitte casalinghe per i Warriors, che non stanno difendendo con la consueta intensità, regalando palloni su palloni agli avversari. Houston Rockets e San Antonio Spurs hanno un record in attivo, ma entrambe possono rammaricarsi per un paio di passi falsi di troppo, nonostante sui neroargento pesi tantissimo l'assenza di un potenziale MVP come Kawhi Leonard. Difficilmente decifrabili Minnesota Timberwolves e Oklahoma City Thunder, due squadre dal talento diffuso sopra la media, che non hanno però ancora trovato una chiara identità: il tempo è dalla loro parte, intanto alternano grandi prestazioni a prove opache e sconcertanti. Solidi gli Utah Jazz che, nonostante l'addio di George Hill e Gordon Hayward, competeranno per i playoffs fino in fondo (bene l'inserimento di Rubio, piacevole scoperta il rookie Donovan Mitchell), mentre sembrano avere i soliti problemi di continuità i Portland Trail Blazers di Damian Lillard. Los Angeles Lakers e Phoenix Suns paiono invece destinate a una stagione da up and down (più bassi che alti), laddove stanno deludendo i Denver Nuggets, che pure hanno inserito nel loro roster un certo Paul Millsap. I numeri difensivi della squadra di Malone non sono migliorati rispetto alla scorsa stagione, e la sensazione è che Nikola Jokic sia meno coinvolto come passatore in attacco. Chiusura con i Sacramento Kings e i Dallas Mavericks, protagonisti di un avvio estremamente difficile, in linea con le previsioni della vigilia.