Dopo la sconfitta contro i Pistons di cui abbiamo parlato tanto, Golden State aveva bisogno di una prestazione convincente di tutta la squadra e questa è arrivata. E' arrivata inoltre contro uno dei team più in forma dell'NBA, ovvero i Los Angeles Clippers. Il mattatore della serata è stato ancora Stephen Curry, con 31 punti punti e sette triple segnate, mentre Durant lo segue da lontano con 19 e 7 rimbalzi. I Clippers reggono l'urto avversario soltanto nel primo quarto, ma poi crollano e non riescono neanche ad avvicinarsi. Il nostro Gallinari è il top scorer con 19 punti, mentre Griffin è limitato a 16 con 4/10 dal campo.
L'inizio del match riflette quello che si è visto negli ultimi giorni: i Warriors non difendono bene e non vogliono neanche provarci, ma non sempre l'attacco riesce ad essere efficace e in quel caso gli avversari vanno in vantaggio. Grazie a un paio di canestri di Griffin e Rivers LA va presto in vantaggio ma soltanto finché Curry non reagisce con due triple e GSW inizia a punire in transizione. Durant chiude il primo quarto con un euro step che vale il +6 per gli ospiti, pronti a dare uno strappo al match. Se i Clippers ancora non sono fuori dal match lo devono a Gallinari che si mette in proprio e sbaglia pochissimo col suo tiro. I problemi però arrivani in difesa quando la squadra di Kerr spinge in contropiede e i padroni di casa non hanno le contromisure per fermarli. Arrivano quindi tanti canestri nel pitturato oltre che un paio di triple di Curry, utili per affermarsi nel secondo periodo con un 40-29 che non lascia spazio a reazioni.
I Warriors si avviano al secondo tempo con un vantaggio in doppia cifra che diminuisce nella prima parte grazie ad alcuni tiri da tre punti di Williams e Beverley. Griffin non riesce a segnare con continuità grazie alla difesa avversaria, e col tempo calano le soluzioni offensive dei Clips. In compenso Golden State non si ferma più e ancora una volta fa vedere la parte migliore del suo attacco, da una parte con le triple di Curry, dall'altra con il movimento palla che porta a punti facili sotto canestro per il buon Javale McGee. Steph, non soddisfatto, segna anche il buzzer beater che vale il +21 e che sembra ipotecare il match. Viste le recenti rimonte però, Steve Kerr non si fida e tiene in campo i suoi giocatori migliiori per metà dell'ultima frazione di gioco, così da chiudere una volta per tutte la partita. Il distacco viene persino ampliato e a sei minuti dalla fine possono entrare le seconde linee, capitanate dal veterano David West. I Clippers ormai non hanno più niente da chiedere a questa partita e mollano il colpo nel finale, concludendo quasi a 30 punti dai Warriors.