Boston Celtics - New York Knicks 110-89

Nonostante le oggettive difficoltà di roster - all'assenza di Hayward si è aggiunta anche quella di Smart - i Boston Celtics portano a casa agevolmente la sfida contro i derelitti New York Knicks. Trascinati da Kyrie Irving, ancora alle prese con qualche problema di troppo al tiro, i padroni di casa si affidano alla straordinaria verve del duo di matricole Brown-Tatum per mettere sotto i newyorchesi fin dalle prime battute e controllare per tutto il resto della contesa. Parziale di 10-0 a cavallo di metà primo quarto che spacca in due la contesa, mandando Boston al primo intervallo sul 30-17.

La resistenza flebile dei Knicks viene definitivamente meno nei primi minuti del secondo parziale, quando le triple di Tatum e Larkin mettono venti punti di differenza tra le squadre; Kanter, Lee e Porzingis provano a porre rimedio alla sfuriata dei C's, ma resta uno sforzo fine a se stesso utile soltanto a rimpinguare i rispettivi bottini. Il più ventuno dell'intervallo fa dormire sonni più che tranquilli nella ripresa ai ragazzi di coach Stevens, che in scioltezza controllano il bottino acquisito conducendo in porto più che serenamente la vittoria. 

Minnesota Timberwolves - Indiana Pacers 107-130

Non basta l'assenza di Jimmy Butler ai Minnesota Timberwolves per giustificare la sconfitta interna subita per mano degli Indiana Pacers. Non basta soprattutto il solito Karl Anthony Towns alla squadra di Thibodeau la quale dopo la vittoria di Oklahoma City in volata cade a sorpresa tra le mura amiche travolta nella ripresa da uno stratosferico Oladipo e dai suoi Indiana Pacers. Avvio di gara tutto di marca ospite: Sabonis e Collison firmano la doppia cifra di vantaggio, con Minnesota che lascia intravedere i primi cenni di un atteggiamento tutt'altro che ferrato e positivo. Oladipo inizia a fare il diavolo a quattro e soltanto l'ingresso di Crawford e Dieng pone parzialmente rimedio alla valanga Pacers. Nel secondo periodo è invece Towns - in collaborazione con Bjelica e l'ex guardia dei Clippers - a prendersi per mano la squadra trascinandola al contro-parziale che vale la parità all'intervallo lungo. 

Non basta però, perché alla ripresa delle ostilità la musica resta sempre la stessa, ovvero quella dei primi dodici minuti di gara: i Timberwolves restano in partita per circa sei minuti, prima di crollare mentalmente e fisicamente davanti alle giocate di Bogdanovic, Sabonis e soprattutto Oladipo; il 14-4 degli ultimi minuti di terzo quarto apre la crisi dei padroni di casa, acuita dalla guardia ex Magic che sfruttando l'entusiasmo generato dai canestri di Jefferson e dei compagni chiude definitivamente i giochi con il canestro della staffa: Indiana vola a più venti e mette in ghiaccio la sfida.