Nemmeno il tempo di prendere il via la Regular Season che in NBA è già tempo di esonero. I Phoenix Suns, dopo il disastroso avvio di stagione condito dalla peggiore sconfitta della storia della franchigia all'esordio in quel di Portland ed il quarantello rimediato in casa ad opera dei Los Angeles Clippers, hanno deciso di sollevare dal ruolo di capo allenatore Earl Watson. Notizia che ha del clamoroso, perché arriva a sole tre partite dall'inizio della stagione, situazione tutt'altro che comune al basket - ed in generale dello sport - a stelle e strisce.
Tre partite, altrettante sconfitte, in un contesto sì tutt'altro che semplice dal punto di vista della gestione e della qualità del roster, ma che non legittima e giustifica affatto le due pessime prestazioni offerte contro Portland e Clippers, al di là della sconfitta di misura contro i Lakers di Lonzo Ball. E' l'atteggiamento generale della squadra, la quale non ha risposto presente alle prime uscite denotando una certa sofferenza generale, ad aver pesato probabilmente sulla scelta finale della dirigenza.
Il primo scossone stagionale arriva dunque dall'Arizona, con il tweet del giocatore più rappresentativo della franchigia, Eric Bledsoe, che potrebbe aver rappresentato in tal senso la goccia che ha fatto traboccare il vaso e far propendere il board per l'esonero: "non vorrei essere qui" ha cinguettato la point-guard che da cinque anni milita con la canotta dei Suns, confermando che qualcosa fosse oramai compromesso. Salta dunque la prima panchina in NBA, con l'ex giocatore di Portland e Utah che lascia così la panchina dei Phoenix Suns.