Fermiamoci tutti, per un attimo, tiriamo un lungo sospiro. Mettiamo da parte risultati, statistiche, classifiche. Ricomincia l’NBA sì, ma non come ci si aspettava. Anche perché basta pochissimo, all’incirca cinque minuti, per vedere quello che non avremmo voluto vedere. Non è mai bello, non è giusto, vedere un ragazzo motivato dover subire un infortunio del genere. Stiamo parlando di Gordon Hayward, che la scorsa notte ha dovuto lasciare il campo in barella per via di una brutta caduta, che ha comportato la conseguente frattura della tibia sinistra, nella partita contro i Cleveland Cavaliers. Qui non contano più i colori che si hanno nel cuore, le rivalità; conta la solidarietà, l’empatia. Io stesso da tifoso Cavs dovrei essere felice, ma non lo sono. LeBron James inizia la stagione in maniera semplicemente devastante, Cleveland accasa la prima vittoria, in tutto questo la ciliegina è che Kyrie Irving perde la grande sfida col “re”, che gli dimostra di saper dominare ancora come e quando vuole. Ma no, tutto ciò è qualcosa di ordinario, oscurato dal "crollo" del n.20 in maglia Celtics.
Quello che a me preme, e che preme a migliaia di appassionati, è sapere che Hayward vede il suo anno compromesso con quasi il massimo delle percentuali. C’è chi dice ci vorranno sei o sette mesi, chi di più, ma si sa rientrare dopo questi infortuni richiede calma e un processo di riabilitazione graduale. Un anno, quello corrente, considerato del suo lancio nel grande palcoscenico dei super team, quello che forse poteva portarlo ad essere un problema, insieme a Kyrie e compagni, per i Cleveland 17/18, ma se lo è visto stroncare così, da quella maledetta caduta, che di descrizione non ha bisogno. Da appassionato di basket tutto ciò fa male.
Gordon il ragazzo che per sette anni aveva giurato fedeltà agli Utah Jazz, il ragazzo cresciuto nella Butler University in quel di Indianapolis, il ragazzo pulito, il “white mamba”. Mai uscito dagli schemi e dalle capacità cestistiche elevatissime. Si sono alzati tutti alla Quicken Loans Arena per applaudirlo mentre usciva in barella, sono andati tutti a dargli la mano in segno di forza nel campo: compagni e rivali. Da LeBron a Kyrie, perché tutto il trash talking, tutta la rivalità creatasi nelle settimane precedenti, in quel momento si andava annullando. Più importante è stare vicini ad un ragazzo che non si merita questo. E ovunque Hayward ha trovato sostegno, il mondo del web si è mosso tutto in segno di forza e di speranza per una pronta guarigione; che si parli di atleti cestistici, calciatori, giocatori di football, non conta. È un mondo, quello sportivo, che sa unirsi quando se ne ha il bisogno, è uno degli aspetti più belli di questa realtà. Saper distinguere ciò che è la story telling intorno ad un campionato, partita e giocatore che sia, da quella che è la realtà molto più dura e malvagia con tutte quelle che sono le conseguenze che possono derivare da episodi come questo.
Veniamo alle parole dei due protagonisti della partita: Kyrie e LeBron, che si sono entrambi espressi sull’accaduto. Il primo ha detto ai microfoni dei giornalisti: “È dura. Ho visto alcuni infortuni nella mia carriera, e ne ho avuti alcuni. Probabilmente due dei peggiori che ci sono stati nel gioco, uno è stato quello di George con gli USA e uno quello di stasera. Non è una grande visione, ma devi rialzarti. Continua a combattere, amico. Noi capiamo Hayward, Dio è con te, andrà bene, e continueremo a pregare per lui e ad esserci per lui facendo del nostro meglio”. Un compagno affranto, dispiaciuto Kyrie, ma che come tutti è vicino all’amico e lotterà per lui nel campo. Il “re” si è espresso similmente: “Ho visto un paio di infortuni come questo nella mia carriera. Ho visto quando è accaduto a Paul George. Stavo guardando la partita quando è accaduto a Shaun Livingston, quando era con i Clippers. Stavo guardando l’NCAA basketball quando Kevin Ware era a Louisville. Quelli sono gli infortuni che non hai mai visto e non vorresti arrivassero mai, non importa chi sia, non importa la statura, non importa quanto competitivo tu sia. È veramente solo sfortuna”.
Con tutto me stesso non avrei mai voluto vedere una contender perdere un elemento come Gordon Hayward, non avrei mai voluto fosse accaduto ciò ad un ragazzo così dedito al suo amore per lo sport. E per questo voglio augurargli il meglio, una pronta guarigione, un ritorno ancora più esplosivo, e un futuro solamente da scrivere. Non finisce qui, è da qui Gordon che devi scrivere il tuo nuovo inizio. Good luck man…