Partita surreale a Cleveland, dove esordisce la stagione NBA 2017/18: i Cavaliers, dopo aver ipotecato la gara nel primo tempo, fanno rientrare i Boston Celtics e vincono un finale in volata grazie ad un sontuoso LeBron James da 29 punti, 16 rimbalzi e 9 assist. Doppia doppia per Love, bene anche Crowder e Rose, mentre per i Celtics brillano Jaylen Brown (25) e Kyrie Irving, autore di 22 sigilli e 10 assist. A fare notizia più del risultato (102-98), però, è il gravissimo infortunio occorso a Gordon Hayward dopo appena cinque minuti di gioco: caviglia sinistra fratturata per l’ex-Utah, con un movimento innaturale che ha gelato l’Arena intera, lasciando strascichi nella psicologia di tutto l’incontro. Andiamo a riviverlo insieme.

Ad iniziare forte è Boston, ma tra l’appoggio in avvicinamento di Irving ed il piazzato di Horford c’è il benvenuto di LeBron James a Tatum nella lega: stoppata che rimbomba in tutta la Quicken Loans Arena dopo il pick ‘n’ roll. Wade e Rose bagnano l’esordio con i punti del sorpasso, a cui risponde Hayward. Tutti protagonisti nei primi momenti di partita, compreso Jaylen Brown: sua, sul contropiede guidato da Tatum, la schiacciata del +1.
A gelare tutti nel palazzetto, però, è quello che succede con 6:45 sul cronometro: un blocco cieco libera Gordon Hayward che taglia verso il ferro. Sembra una normale azione di gioco, ma, dopo essere andato contro Thompson, l’ex-Utah Jazz cade molto, molto male sulla gamba sinistra. All’improvviso the Q ammutolisce. L’infortunio, gravissimo, è evidente: i giocatori sono scioccati, pallidi, quasi tutti con le mani ai capelli. I medici accerchiano lo sfortunatissimo Hayward, ma il suo destino è chiaro a tutti. C’è chi piange, chi si abbraccia, ed alla fine il numero 20 esce, seppur in barella, accolto dagli applausi di tutti i tifosi e dalle carezze di compagni ed avversari.
Si ricomincia a giocare in un clima surreale, con il ritmo che si abbassa notevolmente, anche se si vedono sprazzi da entrambe le parti: all’eurostep di James risponde Brown con il 2+1. Il primo allungo, però, lo firmano JR Smith e Tristan Thompson, entrambi su assist del Re, l’unico a ritrovare immediatamente la concentrazione: una tripla dall’angolo ed un grandissimo movimento in post basso, con fallo, sanciscono il +6. Il contraccolpo psicologico sugli ospiti è forte, Cleveland trova liberi aggiuntivi a valanghe e può volare, ancora con Smith e Wade, sul +10 per chiudere il quarto.

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In apertura di seconda frazione è ancora il 23 a farla da padrone, portando i suoi sul +13. Boston, ovviamente, è gelata e fatica a trovare buoni tiri, ma Rozier prova a scuotere i suoi con la tripla. I Celtics continuano a mangiarsi tanti appoggi a pochi metri dal ferro, e al contrario a segnare dall’arco: Brown inaugura così i suoi cinque punti affilati.
Dall’altra parte LBJ continua a sparare assist a destra e a manca: Crowder ringrazia prima con la tripla, poi con l’appoggio al vetro dopo un cioccolatino schiacciato, dal palleggio, di mancina, per chiudere la penetrazione lungo la linea di fondo. Si tratta del sesto assist in meno di 21 minuti per il Prescelto. Boston accorcia leggermente con Irving, mentre Tatum continua a sbagliare praticamente tutte le conclusioni del suo esordio: comunque, tanti movimenti positivi per la terza scelta dell’ultimo Draft. Nel finale di quarto, dopo un contatto tra Baynes e Crowder, c’è anche spazio per qualche scintilla: tutto rientrato abbastanza velocemente, due liberi per Cleveland fruttati dal bonus e 54-38 con cui si va all’intervallo lungo.

James attacca Brown. | Fonte: twitter - @wkyc
James attacca Brown. | Fonte: twitter - @wkyc

Al rientro, ad iniziare meglio sono proprio i biancoverdi: quattro punti consecutivi e due ottime difese costringono Tyronn Lue ad un timeout anticipato. Detto fatto, il parziale è servito: 6-0 organizzato da Wade e perfezionato da LeBron James con una virata e schiacciata in transizione da highlight. L’attacco di Boston, con le rotazioni ridisegnate al volo da Stevens, va a corrente alternata, ma sei punti confezionati per Smart e Brown permettono agli ospiti di riportarsi a -11.
Una tripla di Irving manda Boston sotto la doppia cifra, ma si accende Derrick Rose: penetrazione mancina che vale il 65-55. Spazio anche per Tatum, che si prende la rivincita contro James: partenza sontuosa dall’arco, fallo del Prescelto, e gioco da tre punti completato. Cleveland riprova il mini-allungo, ma James in transizione sciupa una palla preziosa e viene punito: scarico di Rozier su Tatum che fa centro dall’arco e -4 raggiunto dai Celtics. Il match stagna leggermente sul finale di terzo quarto: James rimane a riposo e Cleveland soffre a trovare punti. Dall’altra parte, in cambio, Marcus Smart fa malissimo in post basso: quattro punti consecutivi che diventano cinque con il libero supplementare per il -1. I Cavaliers non smuovono più il tabellino, mentre gli avversari continuano ad andare a ondate: l’ottavo punto consecutivo di Smart fa 71-69 e lascia una manciata di secondi sul cronometro: tanto basta, però, a Derrick Rose per volare con la tripla in transizione che batte la sirena e fa +1.

Torna in campo nel quarto decisivo James, e si sente subito: finta dall’angolo, post medio e missile per mettere in azione la schiacciata in corsa di Jeff Green. Le squadre mettono entrambe le marce alte ed il punteggio ne beneficia, con due triple consecutive di Irving a timbrare l’82-80, subito pareggiato da Green alla fine di un mischione con triplo rimbalzo offensivo. Si continua punto-a-punto, con Irving che non vuole saperne di sbagliare un tiro dal campo e Boston con un quintetto iper-piccolo; i quattro punti consecutivi di Shumpert mantengono il contatto prima di una fase confusissima di gara.
La difesa ospite, comunque, tiene su ogni avversario ed ogni gioco, mostrando una forza d’animo incredibile per una partita del genere. Irving dietro la schiena aziona Brown che fa centro da tre: è +4, ma LeBron James allaccia le scarpe e accorcia subito con la tripla sulla sirena dei 24 secondi. Si segna finalmente con continuità proprio nel momento di massima pressione: Brown e Tatum fanno da adeguata spalla ad Irving, mentre dall’altra parte James crea occasioni per sé e per i compagni, andando anche ad inchiodare l’alzata dell’amico fraterno Dwyane Wade. Ad 1:20 dalla fine, il Prescelto regala un appoggio al vetro da annali per il sorpasso, andando poi a rubare palla a Smart dall’altra parte: tutta in piedi la Quicken Loans Arena, il sigillo del Re che torna sul trono è l’assist, il nono di una gara sontuosa, per permettere a Kevin Love di scagliare la tripla del 102-98 ad un minuto dal termine. Sia Brown che Irving sbagliano la preghiera nel convulso finale, la contesa finisce nelle mani dei Cleveland Cavaliers.