Adesso è ufficiale: Kawhi Leonard non giocherà il match d'apertura del 18 ottobre contro i Minnesota Timberwolves. Del resto le parole di coach Gregg Popovich non lasciano scampo e non sono certo rassicuranti: "Non sarà disponibile. C'è poco da dire, sta ancora recuperando e sarà pronto quando avrà recuperato appieno." Per adesso la cosa più preoccupante non è la singola partita, ma il fatto che nessuno sappia quando Leonard potrà tornare in campo, e questo chiaramente crea allarme nell'ambiente.
Il numero 2 degli Spurs ha avuto problemi con una tendinopatia al quadricipite sinistro, ed è stato costretto a saltare sia il training camp che tutte le partite di preseason. Ovviamente ciò non ha niente a che vedere col famoso pestone di Pachulia che gli procurò una distorsione alla caviglia in gara 1 degli scorsi playoff. Ad ogni modo, la riabilitazione estiva non è stata sufficiente, e dato che non si allena come dovrebbe da diverso tempo, il suo stop potrebbe essere più lungo del previsto.
Non ci aspettiamo che passino mesi, ma gli Spurs non possono ritenersi tranquilli. Infatti, indipendentemente dalla data di rientro, Leonard rischia di dover convivere con questo infortunio per tutta la stagione (cosa già accaduta lo scorso anno) e San Antonio non può prescindere dalla sua stella. Difatti nel 2016-2017 ha concluso la sua miglior stagione con 25.5 punti, 3.5 assist e 5.8 rimbalzi, classificandosi terzo alla corsa all' MVP, dietro soltanto ai due irraggiungibili Westbrook e Harden. Con la creazione di questi superteam per arginare gli Warriors, la squadra di Popovich non avrebbe alcuna possibilità di raggiungere dei risultati positivi senza l'apporto del giocatore principe.