Un corteggiamento durato più di venti anni. Un amore viscerale verso la squadra di basket della sua città, Houston. Il matrimonio tra Tilman Fertitta ed i Rockets si è finalmente 'celebrato' questa estate, quando il noto uomo d'affari texan,o, plurimiliardario, ha rilevato la franchigia della città della NASA dalle mani di Leslie Alexander per la 'modica' cifra di 2.2 miliardi di dollari, tutto tranne che noccioline.

"E' la cosa che ho sempre desiderato, possedere la squadra di basket della mia città. Ho fatto veramente di tutto per far sì che questo sogno potesse avverarsi". Ha esordito così Fertitta in conferenza stampa, tenutasi nei meandri del Toyota Center nella serata americana di martedì. "Ho guardato altre squadre negli ultimi anni, sono stato sempre intenzionato ad entrare nel mondo NBA, ma non tutte le squadre mi regalano le stesse emozioni: se proprio bisogna fare un investimento, bisogna farlo per qualcosa di veramente importante, cosa c'è di più bello poter investire nella tua squadra di basket del cuore?"

E' stato un Tilman Fertitta a cielo aperto, il quale ha svelato le origini del suo amore forte verso i Rockets: "Ero appassionato di questa squadra sin dai primi giorni che la franchigià si trasferì qui a Houston da San Diego. Ho avuto la fortuna di poter assistere alla vittoria di due anelli, diammirare Olajuwon o McGrady indossare la maglia della mia squadra, ed ora non posso che ringraziare tutti quelli che mi hanno accolto con il sorriso sulle labbra. Sono contentissimo di poter vivere a 360° gradi questa enorme felicità. Mi farò in quattro, se serve, per il bene della franchigia". Il nuovo proprietario ha definito i Rockets un 'bene generazionale', in quanto è intenzionato a passare il testimone, tra qualche anno, ai suoi quattro figli affinchè possano proseguire il lavoro che ha iniziato a svolgere l'imprenditore sessantenne solo qualche settimana fa.

Fertitta non prevede di apportare significative modifiche immediate ai Rockets, ed ha confidato che si affiderà fortemente all'attuale general menager Daryl Morey, etichettato da lui stesso come 'il miglior direttore generale della NBA'. Poi ha proseguito: "Sono entrato in un nuovo mondo, posso garantirvi che è bello esserci e rifarei la stessa scelta altre mille volte. In questi ultimi 30 giorni ho imparato più cose riguardanti il basket che negli ultimi 30 anni, appresso a Daryl (Morey) e agli altri uomini che lavorano con tanta serietà e professionalità all'interno della franchigia. Il basket visto dall'interno è una scienza diversa rispetto a quello che ammirano i fan da fuori".

Grandi aspettative per questa stagione. Dopo aver raggiunto le semifinali di Conference lo scorso anno, i tifosi si aspettano un ulteriore passo avanti: la finale ad Ovest. Il front-office dei 'razzi' ha operato bene in pre-season, aggiungendo al roster una superstar del calibro di Chris Paul e più di un giocatore funzionale al sistema di gioco di Mike D'Antoni, quali PJ Tucker e Luc Mbah a Moute. Fertitta non si è nascosto, sbandierando chiaramente gli obiettivi stagionali: "Non ti puoi nascondere se in squadra hai gente come James Harden e Chris Paul, due autentici fuoriclasse. La gente si aspetta tanto, e a dire il vero anche io. Sono fiducioso, la squadra è stata rinforzata, quindi non è utopistico pensare di raggiungere la finale di Conference. Faremo tutto ciò che serve per provare a vincere, ve lo prometto".