L'esperienza da head coach agli Houston Rockets di Kevin McHale non è stata particolarmente scoppiettante, chiusasi in anticipo con l'esonero a stagione iniziata. Oggi analista di NBA TV, l'ex allenatore dei texani, chiamato ad esprimere la sua opinione circa l'ingaggio di Chris Paul da parte dei Rockets, ha speso alcune parole nei riguardi di James Harden, definendolo un 'non leader', un giocatore dal temperamento non all'altezza del suo talento.
Questo il pensiero di McHale: "Penso che sia un grande giocatore, riesce a fare in campo cose che altri giocatori non riescono, ma penso non sia un leader, un trascinatore. Ha provato ad esserlo lo scorso anno, ha provato a fare tutto quello che serve, ma non ci è riuscito e lo si è visto nei playoff quando la squadra non lo ha seguito durante la serie contro gli Spurs. Penso che l'acquisto di Chris Paul lo aiuterà, avere due campioni in squadra gioverà anche ad Harden, che sarà più concentrato in campo, ma dubito che possa rivestire il ruolo di 'maschio alfa' in quanto caratterialmente non ha di queste doti. Spesso lui non è ascoltato quando parla. Ogni qualvolta, anche nello spogliatoio, ha parlato di dinamiche in campo, schemi, difesa o quant'altro, nessuno mai lo ha ascoltato".
Alla guida di Houston nella stagione 2015-16, McHale fu esonerato dopo sole 11 partite. Un amore mai sbocciato con la dirigenza dei texani. McHale sembra avere ancora il dente avvelenato per come sia andata a finire la sua avventura ai Rockets: "Avere Paul in squadra sarà positivo per James Harden. Gli permetterà di essere semplicemente chi è, ossia un giocatore di basket fenomenale, senza preoccuparsi di dover guidare la squadra, quella non è la sua personalità. James è un gran realizzatore, un ottimo realizzatore, ma sinceramente mi sarei aspettato che avesse anche altre qualità, ma sono rimasto deluso".