CHARLOTTE HORNETS VS DETROIT PISTONS 108-106

Partita interessante quella giocata alla Little Caesars Arena di Detroit tra Pistons, padroni di casa, e i New Orleans Hornets. Certamente non due squadre di punta delle rispettive conference, salvo sorprese, ma che comunque hanno regalato un buon intrattenimento grazie ad una partita decisasi solo negli ultimi possessi. Varie le assenze in entrambi i roster, ma che non hanno impedito di vedere in campo gli elementi più attesi delle rispettive squadre. Belissimo duello tra i due centri Andre Drummond e il redivivo Dwight Howard, approdato a Charlotte in estate dopo l’esperienza a fortune alterne con gli Hawks, conclusa con 16 punti e 15 rimbalzi per il primo e 12 punti e 11 rimbalzi per il secondo.

Parte decisamente meglio Detroit galvanizzata dal fattore campo che prima costruisce un piccolo margine di cinque punti alla fine del primo quarto (32-27) e poi tenta la definitiva fuga nel secondo piazzando un parziale di 13 punti a favore (31-18), che dona agli uomini di Stan Van Gundy un ottimo margine di sicurezza. Per Detroit ottimo impatto sia da parte dello starting five che dalla panchina con moltissimi giocatori in doppia cifra, tra cui lo stesso Avery Bradley, nuovo arrivato dai Boston Celtics e uomo più atteso all’esordio con la nuova maglia, autore di 14 punti. Situazione di controllo per Detroit fino all’inizio del terzo quarto dve Charlotte entra in campo con un altro piglio e ricuce lo svantaggio accumulato in un solo quarto, piazzando un parziale di 19 punti (35-16) complice la difesa non sempre impeccabile dei Pistons. Ultimo quarto punto a punto in cui gli attacchi hanno funzionato decisamente meglio delle difese, ma che ha visto i Pistons, avanti di 18 punti alla fine della primo tempo, beffati nel finale.

Grande partita per il rookie da Kentucky Malik Monk, che ha ricominciato da dove aveva finito nel torneo NCAA, bruciando la retina da ogni dove con i suoi jumper. Seconda ottima prestazione anche per Jeremy Lamb, solida prova per Kamminsky e Kidd-Gilchrist. Nota negativa per Charlotte è L’infortunio occorso a Nicolas Batum uscito dal campo per un inspiegabile problema al gomito destro.

Pistons: Drummond 16, Bradley 14, Harris 13, Leuer 12

Hornets: Monk 19, Lamb 18, Kamminsky 13, Howard 12, Kidd-Gilchrist 10

MEMPHIS GRIZZLIES VS PHILADELPHIA 76ERS 110-89

Partita molto attesa per l’esordio stagionale dei nuovi 76ers, forti dei nuovi arrivi Ben Simmons e Markelle Fultz, prime scelte degli ultime due draft e centro del progetto di rinascita della franchigia della Pennsylvania. Come spesso accade tuttavia questo tipo di palcoscenici vedono l’ascesa del più classico dei party crasher, che in questo caso porta la maglia di Memphis, che anche senza Gasol, Conley, McLemore ed Evans riescono a superare agilmente i giovani di Philly. Partita indirizzata verso i binari Grizzlies fin dal primo quarto con Memphis avanti di 6 punti. La palla si muove bene nell’attacco della squadra di coach Fizdale e costruisce tiri ad alta percentuale, contro una difesa che fa fatica ad adeguarsi. Fin dal primo quarto si mette in mostra l’uomo più atteso per Phila, ovvero Ben Simmons, che mostra subito le sue caratteristiche di atleta straripante, oltre che la sua anima da point guard confezionando assist (9 alla fine per lui) per i compagni. Secondo quarto in cui i Sixers ricuciono il margine grazie ad ottime percentuali dal campo grazie soprattutto al duo composto da J.J. Redick e Jahlil Okafor, chiamato anche lui a dimostrare qualcosa in più dopo le prime tiepide annate della sua carriera.

Dal terzo quarto in poi tuttavia la partita è saldamente in mano alla squadra ospite, che anche senza i suoi uomini di maggior talento affonda nella rivedibile difesa di Philadelphia. Ottima prova ber Brendan Wright (16+8), come quella di JaMychal Green e Andrew Harrison. Terzo parziale che vede i Grizzlies in vantaggio di 13 lunghezze, distacco che si allarga nell’ultima frazione di gioco in cui i 76ers, dopo un timido tentativo di rimonta, cedono sotto i colpi di Memphis che assicura agevolmente la vittoria con ampio margine. Altre note positive per la squadra del Tennessee è un Chandler Parsons apparso in condizione e nel vivo del gioco offensivo e difensivo, oltre che un sistema di gioco che appare già funzionare a dovere anche senza i suoi uomini più importanti. 76ers rimandati alle prossime partite in cui ci si aspetterà maggior solidità soprattutto difensiva, oltre che maggior personalità da parte di Markelle Fultz (solo 4 punti per lui), aspettando i rientri dei vari Embiid e Saric.

Grizzlies: Wright 16, Harrison 14, Green 11, Ennis 9, Brooks 9

76ers: Okafor 13, Covington 13, Reddick 11, Simmons 6